Desalinizzazione delle acque, mappatura del Dna, realizzazione di componenti per i supercomputer e i computer quantistici: sono solo alcuni esempi di applicazioni rese possibili dai difetti del grafene. Piccoli 'buchi' nel singolo strato di atomi di carbonio che forma questo materiale delle meraviglie, considerato l'erede del silicio e della plastica, che i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit), insieme ai colleghi dell'Università britannica di Oxford, hanno catalogato in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Materials. "Abbiamo catalogato alcuni di questi difetti per forma e dimensioni, e fatto una stima teorica del loro numero", hanno spiegato i ricercatori del Mit.
Il grafene è considerato un materiale delle meraviglie, per la sua versatilità, resistenza al calore e capacità di condurre elettricità. È stato scoperto nel 2004 da Andre Geim e Konstantin Novoselov, premiati nel 2010 con il Nobel per la Fisica. È il materiale più sottile al mondo, caratteristica che lo rende un 'jolly' per ricerca e industria.
Tante le possibili applicazioni: dalla telefonia ai computer, dalle celle solari ai sensori per ambiente e biomedicina. La scoperta di piccole imperfezioni nella struttura regolare del grafene, simile a un reticolo di esagoni, amplia ancora di più i suoi possibili campi di utilizzo. Basti pensare, spiegano gli esperti del Mit, che "la rimozione di soli 8 atomi di carbonio consecutivi nella trama del grafene crea un piccolo buco che può assumere 66 differenti forme. Un numero di conformazioni - concludono - che sale a 3.226 se il numero di atomi mancanti è 12, e addirittura a 400 miliardi con un buco di 30 atomi di carbonio". (ANSA).