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La discesa della sonda Hayabusa sull'asteroide

 Conto alla rovescia per l'approdo della sonda Hayabusa-2 sull'asteroide Ryugu, a 340 milioni di chilometri dalla Terra: l'evento, trasmesso in diretta streaming dal centro di controllo dell'agenzia spaziale giapponese Jaxa a Sagamihara, segna l'inizio dello yo-yo spaziale che prevede tre tentativi di atterraggio per la raccolta di campioni che verranno poi riportati sulla Terra nel 2020. 

A partire dalle 22,00 italiane si può seguire la diretta sul canale ANSA Scienza e Tecnica 

La lenta discesa è cominciata giovedì mattina all'alba e procede secondo i piani, come riportano i tecnici dell'agenzia spaziale giapponese Jaxa, in attesa col fiato sospeso così come Ernesto Palomba, membro italiano del team e ricercatore dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) presso l'Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali (Iaps) di Roma.

"Quella che si sta verificando proprio in queste ore, e che si prevede culminerà allo scoccare della mezzanotte ora italiana, è un'operazione tanto complessa dal punto di vista tecnologico quanto fondamentale per la comprensione degli asteroidi e dell'origine del Sistema solare", spiega Palomba. Sono due le incognite che preoccupano i tecnici della missione: le numerose rocce sparse vicino al sito di atterraggio, che potrebbero interferire con la manovra della sonda, e la durezza del terreno, che potrebbe rendere difficile la raccolta di materiale. Per questo motivo Hayabusa ha in programma tre touchdown, ma se il primo tentativo di questa notte dovesse rivelarsi troppo rischioso, gli altri due potrebbero abortire.

Per la raccolta dei campioni, la sonda è dotata sul suo lato inferiore di una sorta di tubo che arriverà a sfiorare il suolo dell'asteroide. Una volta in posizione, la sonda sparerà un minuscolo proiettile di tantalio da 5 grammi alla velocità di 300 metri al secondo (circa 1000 km/h): l'impatto con il suolo dovrebbe sollevare una piccola nube di materiale che, complice la bassissima gravità, salirà lungo il tubo per poi depositarsi in una delle camere di raccolta, grande 25 centimetri cubici.

 

 

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