Una rassegna preliminare dei risultati degli esperimenti che ha condotto sulla Stazione Spaziale Internazionale, nell'ambito della missione Vita del 2017: così l'astronauta Paolo Nespoli sale in cattedra per la sua lezione nel primo corso di Biologia spaziale organizzato in Italia, dalla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.
I risultati di quegli esperimenti sono interessanti sia per programmare missioni spaziali sempre più lunghe, limitando gli eventuali rischi per la salute umana, sia per far progredire la ricerca e le conoscenze di base tese a prevenire e a curare malattie comuni sulla Terra o a comprender emeglio fenomeni fisiologici come le trasformazioni legate all'invecchiamento. Riferendosi agli esperimenti della missione che hanno fornito risultati utili in questo senso, l'astronauta ha scherzato più volte in passato sul suo doppio ruolo di sperimentatore e cavia.
Linvecchiamento, inteso come fenomeno nella sua complessità, provoca anche una perdita di massa muscolare e di densità ossea. Capire come rallentare nello spazio questi effetti significa garantire a medici e biologi strumenti innovativi e più efficaci per curare gli effetti di queste patologie sulla terra.
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