E' previsto per il 15 marzo il lancio del satellite italiano Prisma, che promette di innovare profondamente lo studio dell'ambiente gettando uno sguardo globale sul pianeta da 620 chilometri di quota con il suo 'occhio' ad alta tecnologia. La missione comincerà quando in Italia saranno le ore 2.50 di mattina: la partenza avverrà dalla base spaziale europea di Kourou, nella Guyana Francese, con il razzo Vega dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) costruito in Italia dalla Avio.
Il lancio, precedentemente previsto nella notte tra l'8 e il 9 marzo, è stato rinviato di una settimana a causa della riprogrammazione di tutte le attività di lancio del centro spaziale situato in Sud America. Questo cambio di programma non ha comunque intaccato l'umore dei numerosi tecnici italiani all'opera, che hanno continuato a lavorare agli ultimi preparativi.
In questi giorni Prisma (PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa) è stato posizionato e bloccato sull'adattatore del quarto stadio del lanciatore Vega, mentre nei prossimi giorni verrà chiuso nell'involucro (chiamato 'fairing') che avrà il compito di proteggerlo nei primi minuti di volo. Il satellite Prisma, di proprietà dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), è stato realizzato da un Raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla OHB Italia, responsabile della missione e della gestione dei tre segmenti (di terra, volo e lancio), e Leonardo, che ha realizzato la strumentazione elettro-ottica e iperspettrale, oltre a diversi equipaggiamenti di bordo, come i sensori d'assetto e il pannello solare. Parlano italiano anche il lanciatore Vega, prodotto da Avio, e il centro di controllo della missione, realizzato dalla Telespazio (Leonardo-Thales): i dati saranno acquisiti ed elaborati nel Centro Spaziale di Matera.
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