Lo stesso meccanismo che colora di blu i petali di una petunia rende limoni e arance più o meno aspri e potrà aiutare a selezionare gli alberi da frutto quando le piante sono ancora molto giovani e, di conseguenza, in tempi molto più rapidi. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Communications, si deve al gruppo dell'Università di Amsterdam coordinato dall'italiana Francesca Quattrocchio, la stessa ricercatrice che nel 2014 aveva scoperto il segreto all'origine del colore dei fiori e che nel 2008 aveva aperto la via alla possibilità di ottenere fiori geneticamente modificati in modo da avere petali blu.
Petunie, arance e limoni (fonte:Pamela Strazzer, Shuangjian Li, Ronald Koes)
"Il nostro risultato è un secondo passo dopo quello ottenuto quattro anni fa: adesso abbiamo identificato le cellule responsabili della produzione di quantità di acido molto elevate", ha detto Quattrocchio all'ANSA. "E' una sorta di scommessa che abbiamo vinto, continuando a percorrere gli studi fatti in passato: alla fine - ha aggiunto - è stato produttivo andare a cercare nelle stesse modalità che regolano il colore dei fiori, quelle che regolano i livelli di acidità".
Il meccanismo che controlla il sapore aspro dei limoni è lo stesso che controlla il colore dei fiori (fonte:Pamela Strazzer, Shuangjian Li, Ronald Koes)
Finora era noto che il sapore aspro di un frutto dipende da organelli che si trovano nelle cellule delle piante chiamati vacuoli e che questi accumulano acidità in proporzione agli atomi di idrogeno elettricamente carichi (ioni) che vengono pompati al loro interno: più ioni di idrogeno sono pompati nei vacuoli, più il frutto è aspro. Non era, però affatto chiaro perché questo avvenisse. Il gruppo di Quattrocchio lo ha scoperto confrontando varietà dolci e aspre di limoni, arance, pomeli e lime e identificando, nel loro Dna, i geni chiamati CitPH1 e CitPH5. Entrambi regolano la produzione delle proteine capaci di amplificare l'attività delle pompe che rendono i frutti più o meno aspri oppure i fiori più o meno blu.