Teschi e tute spaziali, tigri impagliate e minerali, meteoriti e antichi telescopi: le stanze segrete che da centinaia di anni ospitano le collezioni più stravaganti d'Europa aprono le loro porte nel documentario 'Wunderkammer - Le Stanze della Meraviglia', prodotto da Magnitudo Film per la regia di Francesco Invernizzi e distribuito in collaborazione con Chili in oltre 250 sale italiane, dove sarà proiettato il 4, 5 e 6 marzo.
Il film, presentato in anteprima all'Anteo Palazzo del Cinema, è un viaggio alla scoperta di luoghi straordinari, per lo più collezioni private non visitabili dal pubblico: quelle del passato, realizzate come musei ante-litteram da sovrani e studiosi a partire dal XVI secolo, e quelle di oggi, esposte in sfarzose ville e castelli.
A presentarle sono professori universitari, curatori di musei, storici dell'arte, ma anche collezionisti e galleristi, in un viaggio tra Italia, Francia e Gran Bretagna che mostra le quattro tipologie in cui si dividono le Wunderkammer: 'naturalia', con fossili, coralli, minerali, enormi mammiferi, rettili e animali marini; 'artificialia', con ricchi oggetti artigianali prodotti con pietre dure, avori e madreperle, ma anche collezioni d'arte mozzafiato e affascinanti automi; 'scientifica', con antichi cannocchiali, orologi e globi e altri strumenti scientifici di grande pregio e rarità; infine 'exotica', eredità dei viaggi nei continenti inesplorati che riuniscono maschere e manufatti tribali, ma anche reperti attribuiti ad animali mitologici come l'unicorno e il drago.
Diverse le Wunderkammer italiane mostrate nel documentario, come quelle del Museo Poldi Pezzoli di Milano, il Museo di Palazzo Poggi a Bologna, il Museo Galileo di Firenze e il Theatrum mundi di Arezzo.
"Si stima che nel mondo esistano oltre 3.000 stanze della meraviglia, con un valore economico che va da alcune decine di migliaia di euro fino anche a tre miliardi di dollari", racconta Invernizzi. "Ad accomunarle è senz'altro l'horror vacui, perché sono stanze che vengono continuamente riempite di oggetti, ma la cosa più sorprendente è il modo in cui il collezionista li mette in dialogo fra loro. Queste collezioni sono delle vere e proprie raccolte del sapere legate alla sensibilità del singolo collezionista.
Quello che rimane allo spettatore alla fine del film - prosegue il regista - è un profondo senso della meraviglia, che esiste da secoli e per secoli andrà avanti". "Quello delle Wunderkammer è un mercato di nicchia ancora molto vivace che sta cambiando nel tempo", aggiunge il gallerista Luca Cableri. "Soprattutto in ambito scientifico, sono sempre meno gli intenditori che hanno le competenze per apprezzare strumenti antichi, mentre oggi si assiste a un vero e proprio boom dei cimeli spaziali per ogni genere di portafoglio: si va dai mille euro della semplice mattonella dello scudo termico dello Shuttle fino a centinaia di migliaia di euro per tute spaziali realmente indossate da grandi astronauti in missione".