Martedì 24 Dicembre 2024

Rosetta, 15 anni fa partiva la missione dei record

Le esplosioni sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko riprese dalla sonda Rosetta e riprodotti con una simulazione al computer (fonte: Xian Shi et al., Nature Astronomy) - © ANSA
La cometa 67P/Churyumov– Gerasimenko (fonte: ESA/Rosetta/NAVCAM – CC BY-SA IGO 3.0) - © ANSA
Decifrata la “Stele di Rosetta” del sistema immunitario (fonte: Bruno Glätsch, da Pixabay) - © ANSA
I mattoni della vita trovati nella cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko (fonte:ESA/Rosetta/NavCam – CC BY-SA IGO 3.0) - © ANSA
Il 12 novembre 2014 lo storico atterraggio sulla cometa, con la missione Rosetta (fonte: ESA) - © ANSA
Le esplosioni sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko riprese dalla sonda Rosetta da diverse angolazioni. Nelle immagini in basso i getti vengono riprodotti da simulazioni al computer (fonte: Xian Shi et al., Nature Astronomy) - © ANSA
La cometa 67/P Chyuryumov Gerasimenko si è ’spogliata’ passando vicino al Sole, rilevando un cuore azzurrino (fonte: ESA / Rosetta / NAVCAM / CC BY-SA IGO 3.0) - © ANSA
Rappresentazione artistica del momento della separazione del lander Philae dalla sonda Rosetta (fonte: DLR) - © ANSA
La cometa 67P in corsa verso il Sole (fonte: ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA) - © ANSA

Era il 2 marzo 2004 quando partiva la missione Rosetta, una delle più ambiziose mai tentate nell'esplorazione del Sistema Solare: dopo un lunghissimo viaggio attraverso il Sistema Solare, è stata la prima missione in assoluto a far 'atterrare' un veicolo costruito dall'uomo sulla superficie di una cometa, la 67P/Churyumov-Gerasimenko. Un risultato per molti confrontabile con lo sbarco sulla Luna e ottenuto grazie anche al contributo della tecnologia italiana.

Chiamata Rosetta in omaggio alla stele che ha permesso di decifrare i geroglifici, la missione dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) ha percorso 6.000 milioni di chilometri, rimbalzando due volte fra Terra e Marte per prendere la rincorsa necessaria a raggiungere la sua cometa, ai confini del Sistema Solare. Rosetta ha cominciato a collezionare record già durante il tragitto: nel 2008 ha salutato da vicino l'asteroide Steins e nel 2010 è stata la volta del suo secondo asteroide, Lutetia.

Dal giugno 2011 ha proseguito il suo viaggio in uno stato di ibernazione, dal quale il computer di bordo l'ha risvegliata il 20 gennaio 2014. Il 6 agosto dello stesso anno ha finalmente raggiunto la cometa, alla quale ha continuato ad avvicinarsi progressivamente fino al 12 novembre, quando ha rilasciato il lander Philae sulla superficie di questo vero e proprio fossile del Sistema Solare.

Anche il finale della missione è stato indimenticabile: il 30 settembre 2016 la sonda ha raggiunto la sua cometa, rilasciando sulla superficie il primo veicolo mai posato su un corpo così primitivo. Subito, come previsto, il computer di bordo e tutti gli strumenti si sono spenti, dopo avere inviato a Terra le immagini più dettagliate mai viste del suolo della cometa, oltre che dati su gas e polveri vicini al suolo.

Consistente il contributo italiano alla missione, a cui hanno lavorato l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Università Parthenope di Napoli, Politecnico di Milano, università di Padova-CISAS, nonchè l'industria, con Leonardo e Telespazio (Leonardo-Finmeccanica e Thales Alenia Space).

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