Agli occhi di Leonardo da Vinci la Luna era imperfetta: irregolare e gibbosa, addirittura ricoperta d'acqua, appariva molto diversa dal corpo celeste liscio e geometrico che era stato rappresentato per secoli dalla tradizione tolemaica. Una svolta radicale, che viene raccontata partendo dai suoi disegni e appunti nella conferenza "E la grandezza della luna troverò': astronomia di Leonardo", con cui il Politecnico di Milano apre il ciclo di iniziative 'Leonardo 2019' organizzato in occasione dei 500 anni dalla morte del genio del Rinascimento.
"Vogliamo spiegare al pubblico che nonostante siano passati cinque secoli e tantissime pubblicazioni, Leonardo è ancora oggetto di studio per i ricercatori", afferma Francesco Repishti, docente di Storia dell'architettura del Politecnico. Dopo il primo incontro sull'astronomia di Leonardo, mercoledì 27 marzo si inaugurerà l'esposizione dei fac-simili dei codici leonardeschi alla Biblioteca Storica del Politecnico.
Martedì 2 aprile si proseguirà con una conferenza sul palazzo ducale di Milano tra Francesco Sforza e Ludovico il Moro, mentre il 7 maggio si parlerà dell'architettura fortificata al tempo di Leonardo. Il 4 giugno focus sulla città di Milano a cavallo tra Quattrocento e Cinquecento, mentre 16 ottobre si terrà il convegno internazionale 'Leonardo e la città ducale', per ricostruire il suo ruolo nella 'politica delle immagini' messa in campo da Ludovico il Moro.
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