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Nuova caccia al Cern per stanare la materia oscura

Al Cern si apre ufficialmente una nuova caccia. Questa volta le prede sono particelle leggere ed estremamente sfuggenti. Potrebbero essere associate alla materia oscura, che forma circa un quarto dell’universo e la cui natura è ancora un mistero. Tenterà di scovarle l’esperimento Faser (Forward Search Experiment), appena approvato, con l’aiuto del superacceleratore Lhc (Large Hadron Collider).

Il nuovo esperimento, ideato dall’Università della California, Irvine, durerà cinque anni. Realizzato da componenti di altri esperimenti, grazie al suo design compatto, con un diametro di meno di un metro e una lunghezza di cinque metri, Faser sarà pronto già nel 2021, quando tornerà in attività Lhc, adesso in pausa per un aggiornamento prima di riprendere a operare nel biennio 2021-2023. Sarà ospitato in uno dei tunnel laterali lungo l’anello di 27 chilometri di Lhc, a 480 metri dal rivelatore Atlas, una delle macchine fotografiche grandi come cattedrali che, scrutando la materia nei suoi costituenti più intimi, nel 2012 ha osservato per la prima volta il Bosone di Higgs.

“Questo nuovo esperimento è concepito per dare la caccia a particolari particelle esotiche che non rientrano nel cosiddetto Modello Standard, la teoria di riferimento della fisica delle particelle, l’architrave che descrive il mondo microscopico così come lo conosciamo, ma che non ingloba la materia oscura”, ha spiegato all’ANSA Marina Cobal, responsabile nazionale di Atlas per l’Istituto Nazionale di fisica Nucleare (Infn). “Alcune di queste particelle esotiche, sfuggite finora agli esperimenti più grandi come Atlas - ha aggiunto - potrebbero essere legate proprio alla materia oscura. Sono curiosa di vedere i primi risultati. Spero siano positivi. Ma anche se non dovessimo trovare traccia di particelle di materia oscura - ha concluso Cobal - sarà comunque un risultato interessante, perché ci permetterà di restringere ulteriormente il campo della ricerca”.

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