Al nastro di partenza la Maratona Messier, appuntamento irrinunciabile per gli astrofili di tutto il mondo. Si puntano i telescopi per osservare, nell'arco di una sola notte, i 110 corpi celesti, fra galassie, nebulose e ammassi stellari, contenuti nel catalogo pubblicato per la prima volta nel 1781 dall'astronomo francese, Charles Messier?.
Quest'anno sono due le finestre per avere la migliore visibilità, senza la Luna a fare da guastafeste: la notte tra il 9 e 10 marzo, e quella tra il 30 e 31. "E' come una specie di caccia al tesoro a tempo", dice Nicolò Conte, dell'associazione Stellaria di Perinaldo. "Dal tramonto all'alba - spiega - bisogna osservare tutte le costellazioni visibili e, tra queste, trovare i 110 oggetti del catalogo Messier, che comprende gli oggetti più belli del cielo profondo".
E' una gara di abilità per gli appassionati delle stelle, che dimostra la loro conoscenza del cielo. Il percorso è delineato dalle costellazioni, le tappe sono composte da galassie, nebulose ed ammassi stellari.
"Si tratta di una sfida piuttosto impegnativa - aggiunge Paolo Volpini dell'Unione astrofili italiani (Uai) - perché richiede tutta la notte. E' un momento per chi vuole diventare astrofilo in modo più serio. Quelli da cercare sono infatti oggetti non visibili a occhio nudo".
E poi le difficoltà da superare sono sempre in agguato: oltre a dover superare il freddo, la fame e il sonno, basta una nuvola all'orizzonte per nascondere un oggetto, o anche un po' di umidità, inquinamento luminoso e inconvenienti tecnici della strumentazione. In premio nessun montepremi monetario, ma la soddisfazione di essere riusciti a dimostrare la propria abilità.