Compie 90 anni la gommapiuma, uno dei materiali più comunemente utilizzati, dai materassi alle imbottiture di di poltrone e divani fino a quelle dei sedili di moto e auto. La sua invenzione si deve ai ricercatori britannici Edward Arthur Murphy ed Eric Owen, che lavoravano nei Dunlop Latex Development Laboratories, di Birmingham, dove l'azienda Dunlop cercava nuovi utilizzi per la gomma del caucciù. L'azienda era quella fondata da John Boyd Dunlop, che alla fine dell'800 aveva inventato gli pneumatici.
Come è accaduto in molte grandi scoperte, anche quella della gommapiuma è nata per caso: un giorno Murphy pensò di montare della gomma di lattice dell'albero di caucciù con un mixer da cucina e ottenne una schiuma, che chiamò Dunlopillo. I suoi colleghi inizialmente, non furono impressionati dalla scoperta, ma il loro atteggiamento cambiò quando si notarono le straordinarie proprietà di ammortizzazione e mantenimento della forma del nuovo materiale. Ci vollero comunque anni di ricerca prima di capire come trasformare quel materiale in un prodotto utilizzabile.
Tutto parte dal lattice che si gonfia con l'acqua e CO2 per creare una schiuma densa. Una volta ottenuta, la schiuma viene riscaldata per formare le lunghe catene molecolari con forti legami, che danno alla gomma espansa la proprietà di recuperare la forma iniziale dopo la compressione.
Oggi le gomme espanse commerciali vengono realizzate soprattutto con materiali sintetici, come il poliuretano. Brevettata negli anni '50, la gomma poliuretanica costituisce il 90%, dell'intero mercato ed è utilizzata nelle costruzioni, come materiale isolante, e nell'industria dei trasporti e dei mobili.
Poichè il poliuretano 'a fine vita' non è riciclabile, si cercano alternative più sostenibili. Fra quelle più interessanti c'è il risultato di un gruppo di ricerca dell'università americana del Minnesota, che ha messo a punto un nuovo tipo di gommapiuma riciclabile realizzata con materiali derivati dallo zucchero.
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