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Fotografata la prima cometa interstellare: è un'intrusa del sistema solare

E’ uguale nella forma, nelle dimensioni e nel modo di brillare a tutte le altre comete, ma non è come tutte le altre: questa viene dallo spazio profondo molto al fuori del nostro Sistema Solare. A riuscire a metterla a fuoco e a descriverla un gruppo di ricercatori dell’Università di Cracovia che hanno descritto i risultati delle loro osservazioni in un articolo pubblicato sulla rivista Nature Astronomy.

Per decenni, gli astronomi hanno ipotizzato che lo spazio tra le stelle potesse essere popolato da corpi minori esosolari - comete e asteroidi - espulsi dai loro sistemi planetari di origine. Gli studi hanno anche suggerito che questi corpi possono occasionalmente passare attraverso il Sistema Solare ed essere identificati grazie alle loro orbite insolite. Due anni fa l’asteroide Oumuamua ha portato la tanto attesa conferma di questa teoria, suscitando speranze per i successivi rilevamenti. Proprio a seguito di questo primo avvistamento, i ricercatori polacchi hanno messo a punto un software in grado di scandagliare i dati rilevati dagli osservatori alla ricerca di altri corpi interstellari di passaggio nel nostro Sistema Solare.

La Cometa era stata già segnalata da un gruppo di astrofili russi in agosto ed è stata battezzata Cometa Borisov proprio in onore del suo primo scopritore, Gennardy Borisov. Le fotografie della nuova cometa sono state ottenute in due fasce di colore e hanno fornito il primo scorcio astrofisicamente significativo del corpo. «Abbiamo subito notato la chioma e la coda familiari che non sono stati visti intorno all 'Oumuamua», ha detto Michal Drahus dell’Università Jagellonica, che ha co-condotto lo studio con Piotr Guzik. «Questo è davvero bello perchè significa che il nostro nuovo visitatore è una di queste comete interstellari, mitiche e mai viste prima», ha detto Drahus.

I ricercatori hanno scoperto che la cometa Borisov ha una morfologia dominata dalla polvere, una tonalità rossastra e che il suo nucleo solido ha un raggio di circa 1 km. «In base a queste caratteristiche iniziali, questo oggetto appare indistinguibile dalle comete native del Sistema Solare», ha detto Guzik. (AGI)
Red/Tig

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