Il cervello addestra il sistema immunitario fin dallo sviluppo embrionale: è così che nascono le difese dalle malattie. Il sistema di segnali che struttura le difese dell’organismo è stato ricostruito su embrioni di rana, il risultato dello studio è stato pubblicato sulla rivista NPJ Regenerative Medicine dai biologi dell’università americana di Tufts, coordinati da Michael Levin. In un embrione in via di sviluppo sia il cervello sia il sistema immunitario non sono completamente formati. Il sistema immunitario, da parte sua, consiste principalmente in un sistema "innato» di cellule che rispondono immediatamente all’infezione e non richiedono la formazione o la producono di anticorpi. Studiando embrioni di rana - che continuano a svilupparsi con il cervello rimosso - i ricercatori hanno scoperto che in assenza del cervello gli embrioni non sono in grado di trasferire le cellule immunitarie in un sito di lesione o infezione e questo porta l’embrione a soccombere ad una infezione più rapidamente. Al contrario, la presenza di un cervello aiuta in modo cruciale a dirigere le cellule immunitarie. Infatti, quando gli embrioni di rana senza cervello sono stati infettati dal batterio E. coli, solo circa il 16% degli embrioni è sopravvissuto, mentre negli embrioni con cervello la sopravvivenza è stata del 50%. Seguendo i marcatori delle cellule immunitarie, i ricercatori hanno scoperto che l’effetto era dovuto al cervello che inviava segnali alle cellule immunitarie per spostarsi verso il sito di un’infezione. «Abbiamo scoperto che le cellule del sistema immunitario che possono ingoiare i batteri e distruggerli per ridurre l’infezione, i macrofagi, non migrano in modo appropriato senza la presenza del cervello», ha rilevato Levin. "Senza i segnali del cervello - ha aggiunto - l’espressione genica e l’attività del sistema immunitario innato non funzionano come dovrebbero».