Nessun pericolo per l’asteroide che il 29 aprile, quando in Italia saranno le 10:56 del mattino, saluterà la Terra. «Sebbene abbia dimensioni paragonabili al Monte Bianco, non rappresenta il minimo rischio per il nostro Pianeta, perché passerà a più di 6 milioni di chilometri». Lo afferma all’ANSA l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope Project di Roma. Il corpo celeste, nome in codice 52768 (1998 OR2), viaggia alla velocità di poco più di 8 chilometri al secondo e ha un diametro stimato tra i 2 e i 4 chilometri. Ma quando sarà più vicino alla Terra, spiega Masi, «si troverà alla distanza di sicurezza di più di 16 volte quella media che separa la Terra dalla Luna. Non c'è, quindi, alcuna ragione di allarmarsi, perché non esiste alcun rischio di collisione», ribadisce Masi. L’oggetto cosmico appartiene alla classe dei cosiddetti asteroidi potenzialmente pericolosi. «Ma non facciamoci ingannare dal nome», chiarisce Masi. «Non vuol dire che è destinato a colpirci, ma che ha caratteristiche di grandezza e relativa vicinanza, anche se pur sempre di sicurezza, che gli fanno meritare quel rango e suscitano attenzione e interessi maggiori del solito», precisa l’astrofisico. Le sue dimensioni, spiega Masi, «rendono, però, il passaggio interessante per l’osservazione. Sarà, infatti, possibile - conclude l’astrofisico - avvistarlo anche dall’Italia: basterà un semplice binocolo».