Le bolle di sapone potrebbero rappresentare un metodo sicuro e alternativo per impollinare i frutteti in maniera mirata e precisa. Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista iScience e condotto dagli esperti del Japan Advanced Institute of Science and Technology di Nomi, in Giappone, che hanno utilizzato delle bolle di sapone per trasportare il polline ai fiori di un albero di pere. «Può sembrare fantascientifico, ma le bolle di sapone rappresentano un complemento a bassa tecnologia efficace e sicuro e una possibile strategia da implementare per integrare il lavoro delle api e di tutti gli animali impollinatori», afferma Eijiro Miyako, docente presso l’Istituto di Scienze dei materiali dell’istituto di ricerca giapponese.
«Rispetto ad altri metodi di impollinazione a distanza, le bolle di sapone funzionali hanno potenzialità innovative e proprietà uniche, come la consegna efficace del polline ai fiori mirati e l’elevata flessibilità che non compromette l’integrità dei fiori», continua l’esperto, che aveva guidato le ricerche di uno studio precedente in cui si utilizzavano dei piccoli droni per il medesimo scopo. «Nonostante le dimensioni ridotte del drone, i fiori risultavano danneggiati dal contatto con il dispositivo. Ero al parco quando lo scoppio di una bolla di sapone sul viso indenne di mio figlio è stata l’immagine ispiratrice di un nuovo metodo per l’impollinazione sicuro e delicato», racconta Miyako.
«Abbiamo testato l’efficacia delle bolle su cinque diversi tensioattivi, sostanze che hanno la proprietà di abbassare la tensione superficiale di un liquido, e identificato il lauramidopropyl betain (A-20AB) con concentrazione pari a 0,4 percento come risposta più promettente, in grado di facilitare la germinazione del polline», aggiunge Xi Yang, collega e coautore di Miyako.
«Usando una pistola spara bolle siamo riusciti a distribuire circa duemila granuli di polline per ogni bolla. Con impollinazione costante dopo tre ore. Abbiamo poi utilizzato un drone a guida autonoma per distribuire le bolle, e il dispositivo ha riportato un tasso di successo nel colpire i fiori del 90 percento quando la macchina si muoveva di due metri al secondo», continuano i ricercatori, sottolineando la necessità di migliorare questa tecnica, che comunque risulta già molto promettente. «Con le bolle di sapone, il fattore tempo diventa fondamentale, perchè le gocce di pioggia o i venti forti potrebbero rimuovere le sostanze depositate sui fiori. Continueremo a studiare per trovare il modo di migliorare l’efficacia della distribuzione, che non sempre risulta in grado di raggiungere il bersaglio designato. Credo che delle tecnologie innovative, come localizzazione o mappatura di precisione, pianificazione del percorso e controllo del movimento, potranno risultare essenziali per lo sviluppo di impollinazione robotica di precisione autonoma e su larga scala», conclude Miyako.
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