Negli esemplari di squalo più grandi al mondo, gli squali balena, l’assenza di palpebre viene compensata da circa tremila dentelli cutanei che circondano gli occhi e rivestono la superficie esterna della membrana. Questo è quanto sostengono in un articolo pubblicato sulla rivista PLOS One gli esperti del centro di ricerca giapponese Okinawa Churashima, che hanno analizzato le cavità oculari della specie, in cui sono presenti delle strutture simili alle foglie di quercia che proteggono gli occhi dei pesci. Il team ha esaminato esemplari viventi e non, provenienti da acquari giapponesi e americani. «Lo squalo balena ha la capacità di ritrarre circa il 50 percento del suo bulbo oculare nell’orbita. Questa specie, che può raggiungere i 18 metri di lunghezza, è in realtà innocua per l’essere umano, in quanto si nutre principalmente di plancton e piccoli pesci», Taketeru Tomita dell’Okinawa Churashima, aggiungendo che gli occhi degli squali balena si trovano all’angolo della testa. «Essendo vulnerabili, gli occhi sono protetti dai dentelli cutanei che funzionano al pari di un’armatura, ma è la prima volta che una struttura del genere viene osservata su un animale», prosegue l’esperto. Il team ha utilizzato metodologie di indagine innovative come ecografie subacquee, strumentazioni a ultrasuoni o tomografie assiali computerizzate per confrontare i campioni raccolti con quelli relativi ad altre specie e registrare il movimento oculare degli squali balena. «Grazie a un software di conteggio, abbiamo potuto dedurre che i dentelli, che circondavano completamente l’iride, erano circa 2.900. Lo scopo di queste strutture è sicuramente quello di fornire protezione agli occhi degli squali, che altrimenti sarebbero vulnerabili agli urti meccanici», continua ancora Tomita, aggiungendo che il suo team ha anche scoperto che gli squali balena possiedono la capacità di ritrarre il bulbo oculare di circa 3,3 centimetri, circa il 50 percento dell’intero occhio. «Il comportamento di retrazione oculare a lungo termine è stato osservato una volta in un campione in cattività, tenuto presso il Georgia Aquarium, che ha tenuto gli occhi ritratti per circa 10 giorni nel giugno 2006, immediatamente dopo il suo trasporto ad Atlanta da Taiwan. I nostri risultati sono molto interessanti perchè dimostrano un comportamento poco approfondito negli squali balena», concludono i ricercatori.