(ANSA) - ROMA, 17 LUG - "Riteniamo che soltanto con il tempo si potrà valutare l'effettiva efficacia del Ceta; si dovranno aspettare quindi i dati dell'export per poter esprimere una valutazione supportata da dati di fatto sull'accordo di libero scambio. E' necessario attendere che le misure e le agevolazioni previste trovino applicazione e si consolidino sul mercato". E' quanto dichiara il presidente di Federdoc, Riccardo Ricci Curbastro, sottolineando di essere "perfettamente consapevoli di come l'accordo di libero scambio tra l'Unione Europea e Canada, in vigore dal 21 settembre 2017, possa costituire oggetto di opposta valutazione da parte dei diversi interlocutori". Nell'analisi della federazione che rappresenta i Consorsi di Tutela dei Vini a denominazione, l'accordo Ceta può rappresentare un buon punto di partenza per il riconoscimento delle Indicazioni Geografiche in un Paese, come il Canada, che fino ad oggi ha concepito unicamente il sistema dei marchi: "già dai primi dati export registrati in seguito alla conclusione dell'accordo - conclude Ricci Curbastro - possiamo constatare alcuni primi effetti positivi: le denominazioni italiane sono cresciute complessivamente di un 9% in valore. Dato confermato anche nel primo trimestre del 2018, al termine del quale abbiamo raggiunto sul confezionato un 10% di crescita in valore delle DO".(ANSA).
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