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Falsi prosciutti San Daniele, venduti prodotti buoni ma non Dop

(ANSA) - TRIESTE - L'inchiesta ha accertato che sono stati immessi in commercio prosciutti a denominazione protetta San Daniele ai quali non poteva però essere attribuita questa denominazione, non perché fossero prodotti scadenti o non buoni ma perché non rispondenti ai requisiti per i quali il titolo viene rilasciato.

Il disciplinare di produzione, infatti, non ammette ad esempio la genetica Duroc danese, oppure alimentazione con scarti della produzione industriale di pane, pasta, pizza, industria dolciaria, un'età particolare del capo animale. Tutti requisiti che, nel caso di circa 270 mila prosciutti per i quali sono stati emessi decreti di sequestro, non sono stati rispettati.

La Procura è giunta a queste conclusioni in seguito ad intercettazioni telematiche e ambientali, all'analisi di campioni di sangue e di prosciutti,all'escussione di 180 persone informate sui fatti e alle confessioni di altre dieci persone.

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