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Non solo anolini e tortelli, Parma ha scrigno come simbolo

(ANSA) - PARMA - Uno scrigno di sapori in sfoglia racconterà nel mondo Parma, la prima città creativa dell'Unesco italiana. Il piatto, una sfoglia custode di ravioli ripieni di pomodoro, Parmigiano Reggiano e una fonduta di caciotta di vacca rossa di Urzano, ha fatto il suo debutto alla ''La cena dei Mille'', maxi tavolata di 400 metri a cielo aperto in una mite serata senza pioggia con 80 addetti alla sala coinvolti e i ristoratori di Parma Quality Restaurants in cucina, insieme a chef stellati del calibro di Carlo Cracco e Massimo Spigaroli. A Parma la tavola unisce l'Italia degli artigiani del gusto, dell'industria alimentare e conserviera, delle istituzioni con la presenza del sindaco Federico Pizzarotti e del presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, del vino e dei sommelier Ais , e degli chef. Insieme, e a titolo gratuito, hanno fatto squadra promuovendo per sostenere l'Emporio solidale, associazione che sostiene persone che hanno perso il lavoro e pensionati con redditi minimi ''offrendo loro - ha detto il vice presidente Giacomo Vezzani - la gioia del carrello della spesa e del frigorifero pieni''.

''La cena dei Mille'', per Cracco, ''è un modo di celebrare l'aspetto ludico e conviviale dello stare a tavola ed è una cena solidale. Ha dunque tanti valori. Per l'occasione presento ''Un dolce ricordo di Parma'', una zuppa inglese, dessert della tradizione locale e dei miei ricordi personali oggi reinterpretato con una rinnovata estetica che porta l'alchermes all'esterno con un nuovo equilibrio tra gli ingredienti''.

Tra i protagonisti dell'appuntamento che vorrebbe diventare annuale anche lo chef stellato Massimo Spigaroli, presidente di Chef to Chef: ''ogni tanto - ha detto - dobbiamo misurarci. Da quattro anni Parma è citta creativa dell'Unesco: finora abbiamo vissuto di anolini e tortelli ma Parma vive anche di contaminazioni. Da qui 'un gazpacho alla parmigiana' con cannolo di tosone nel menu de La Cena dei Mille' e lo scrigno di Parma che sarà il piatto simbolo di Parma città creativa della Gastronomia Unesco', un piatto dunque che esporterà in tutto il mondo questo territorio''.

Un'esperienza quella de 'La cena dei Mille' molto partecipata anche dai cittadini a passeggio laddove prende inizio la Via Emilia e dai giovani. ''Ai ragazzi che vogliono diventare cuochi professionisti - ha detto Cracco, noto giudice di Masterchef - ricordo che non basta essere nati qui, nella cultura gastronomica italiana e nella Food Valley in particolare, ma bisogna guardare al mondo. Bisogna imparare una lingua straniera, sapersi confrontare con tutte le cucine. La cucina - ha detto Cracco - è come un porto: si arriva e si parte, con tanti incontri, contaminazioni, scambi; forti delle tradizioni di territorio, dei tanti saperi artigianali e della filiera che ci sono dietro a un piatto, ma anche dei sapori del mondo.

Servirebbe più qualità nella formazione dei futuri talenti in cucina, ma servono anche ponti: la capacità di confronto tra culture gastronomiche è tutto in cucina''. (ANSA)

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