Venerdì 27 Dicembre 2024

Autunno d'oro 2018 per funghi e tartufi

tartufi bianchi - © ANSA

E' un anno d'oro per i frutti dell'autunno 2018 con risultati positivi per le ricerche di funghi e tartufi, ma aumenta anche la produzione nazionale di vino, kiwi, nocciole e, dopo aver rischiato la scomparsa, sono tornate anche le castagne italiane con un raccolto stimato quest'autunno superiore a 30 milioni di chili in aumento dell'80% rispetto a cinque anni fa. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia per l'autunno 2018 una netta inversione di tendenza rispetto allo scorso anno, anche per l'effetto delle condizioni climatiche.

Con i risultati positivi delle ricerche, si sono ridotti di 1/3 (-33%), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, i prezzi del tartufo bianco che hanno toccato i 300 euro all'etto al borsino del tartufo di Alba, punto di riferimento a livello nazionale, per pezzature medie attorno ai 20 grammi, proprio all'apertura della Fiera Internazionale. Valori molto piu' convenienti rispetto allo scorso anno che stanno facendo volare i consumi si registrano dal Piemonte alle Marche, dalla Toscana all'Umbria, dall'Abruzzo al Molise, ma anche nel Lazio e in Calabria dove sono numerosi, precisa Coldiretti, i territori battuti dai ricercatori del Tuber magnatum Pico.

Si stima che siano coinvolti complessivamente circa duecentomila raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti ed alimentano un business che comprensivo di indotto sviluppa un valore stimato in circa mezzo miliardo di euro tra fresco, conservato o trasformato. Anche Il raccolto 2018 di nocciole si prospetta in crescita, con una ripresa delle produzioni dopo un deludente 2017, anche se, in alcune zone, ci sono state difficoltà legate alle precipitazioni eccessive dell'ultimo periodo, mentre per il kiwi il raccolto fa segnare un balzo del 18% con l'Italia che è il primo produttore europeo e il secondo mondiale dopo la Cina. Anche la vendemmia, conclude Coldiretti, si prevede in aumento tra il 10% e il 20%, attorno ai 50 milioni di ettolitri: questo garantisce all'Italia il primato mondiale.

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