L'economia dell'Amarone e il valore di Valpolicella come brand del lusso nei mercati esteri sono stati al centro di un animato forum alla vigilia dell'Anteprima Amarone che domani vedrà presentare l'annata 2015 interpretata da 65 aziende della rinomata denominazione veronese alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio. I vini della Valpolicella, secondo il presidente del Consorzio di Tutela Andrea Sartori, "è ancora una denominazione giovane e ne soffre un po' nell'esperienza dei canali distributivi sui mercati esteri. Il Consorzio sorveglia l'equilibrio della domanda e dell'offerta ma abbiamo bisogno - sottolinea Sartori - di un salto di qualità. In particolare di imprenditori che investano in 'librerie' enoiche, nell'offrire cioè a ristoranti e consumatori premium vecchie annate per verticali di sicuro interesse. Dobbiamo inoltre avere una rete più articolata di belle strutture per l'enoturismo e per l'offerta di degustazioni memorabili per far sì che l'Amarone diventi a pieno titolo un vino iconico. Senza cedimenti di prezzo sul web e che è una spada a due lame: sui mercati esteri - lamenta il presidente del Consorzio di tutela dei vini della Valpolicella - abbiamo visto troppi brand di richiamo svenduti per creare l'effetto-civetta sul grande Rosso veronese".
"Negli Stati Uniti - ricorda l'Ad di Tannico Marco Magnocavallo - i vini della Valpolicella sono presenti dagli anni Settanta, ma oggi devono imparare a dialogare con consumatori più giovani rispetto ad altri Paesi che al mondo di Bacco dedicano tempo, denaro e curiosità perché il vino fa parte del loro stile di vita e amano praticare l'enoturismo perché esperienziale rispetto agli acquisti online. Con questi presupposti l'unicità dell'Amarone è un punto di forza ad alto potenziale di successo".
Mentre in Cina, riferisce Pierpaolo Penco di Wine Intelligence, "i consumatori sono fortemente urbanizzati e pur avendo approcciato da poco il vino lo acquistano prevalentemente online, spesso dagli smartphone, come status symbol. L'Amarone ha buone potenzialità perché viene associato dai cinesi a grandi vini, non solo europei. E il Valpolicella secco e il Ripasso sono importanti perché portano verso lo stile Amarone, che ha prezzi di listino più alti rispetto agli altri rossi veneti. Le nuove generazioni sono attentissime al marchio; il vino non è dunque un bere per bere, ma un modo per dimostrare il proprio saper star al mondo agli amici e nel business". A tavola, osserva Tushar Borah, sommelier del BurJ Al Arab di Dubai, "talvolta viene ordinato prima l'Amarone e di conseguenza il cibo in abbinamento. Dunque è il vino che determina la selezione dei piatti, con abbinamenti felici, come quello col manzo giapponese, ma anche azzardati, come i gamberi al curry. L'importante è che il vino italiano non venga relegato solo ai ristoranti italiani, ma anzi sposi ogni tipo di cucina".