(ANSA) - VERONA - Seduta del Consiglio comunale di Verona del 23 dicembre 1897: all'unanimità viene approvata la proposta di istituire una fiera semestrale di cavalli, da tenersi a marzo e ottobre dell'anno seguente. Cinquantamila lire, di cui 30mila opere da donazione del barone Ignazio Weill-Weiss di Lainate, sono i costi messa bilancio, equivalenti a oltre 222mila euro di oggi. Serviranno a pagare la costruzione di 13 scuderie in legno più altre strutture, anche nel vallo dell'Arena. Si tratta del nucleo originario di quella che, oltre un secolo dopo, sarebbe diventata la moderna Fieracavalli che quest'anno taglia il traguardo delle 120 edizioni. La manifestazione, in programma a Veronafiere dal 25 al 28 ottobre, è stata presentata nel municipio di Verona e si conferma il più importante appuntamento internazionale dedicato alla promozione del mondo equestre.
"Da 120 anni scriviamo la storia del mondo del cavallo, valorizzandone la figura come elemento di passione e attività economica" ha detto il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese. "Questa formula di successo - ha aggiunto - ha permesso a Fieracavalli di arrivare a noi dopo oltre un secolo. Verona, infatti, con 5.096 cavalli, si conferma la seconda provincia equestre del Veneto, in una regione che ne conta 23.246 in totale". Tra i 12 padiglioni della Fiera di Verona, su 128mila metri quadrati, sono presenti quest'anno 2.400 equini di 60 razze, 35 associazioni di allevatori, 750 aziende espositrici da 25 nazioni. Oltre 200 gli appuntamenti e gli eventi nelle quattro giornate, con già 160 mila visitatori attesi da oltre 60 Paesi.(ANSA).
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