(ANSA) - TRIESTE - Occorre "frenare la comunicazione ingannevole nel campo dell'enogastronomia e obbligare tutti a una maggiore trasparenza". Il mondo della informazione "ci sostenga poi nella battaglia contro l'eccessiva burocrazia che non ci fa lavorare". E' l'appello lanciato da Giannola Nonino, esponente della celebre famiglia di distillati friulani con sede a Percoto (Udine) all'evento ANSA sulle eccellenze regionali del Fvg tenutosi oggi alla Sissa di Trieste. "Volere è potere e non mollando mai e credendo in quello che si fa si può realizzare tutto", ha aggiunto Giannola, spiegando come una piccola azienda agricola si sia trasformata in un brand di qualità noto a livello internazionale. "Siamo innamorati del nostro lavoro - ha raccontato Giannola - e la sfida è partita dagli anni Sessanta quando oltre che di mio marito, Benito Nonino, mi sono innamorata di una cosa magica come la distillazione. Vedere trasformarsi un materiale povero come una buccia d'uva in un prodotto di qualità ed eccellenza è una cosa affascinante e straordinaria. Per valorizzarlo - ha proseguito - abbiano fatto una rivoluzione partendo dalla distillazione di un unico vitigno". Poi Giannola ha ricordato che "per l'amore che abbiamo per la nostra terra abbiamo portato avanti la battaglia per preservare i nostri vitigni autoctoni. Sapevo che la perdita delle nostre colture - ha sottolineato - avrebbe comportato la perdita della nostra identità. Ma noi siamo andati avanti con rabbia, passione e determinazione e da questo impegno sono nati prima il premio Risit d'aur e poi il Premio Nonino letterario e internazionale ". Il passaggio fondamentale per l'azienda friulana e la sua grappa è avvenuto proprio nel campo della comunicazione.
"Abbiamo pensato di comunicare le nostre eccellenze del territorio abbinandole a grandi personalità della cultura, alcuni dei quali sono diventati Premi Nobel", ha concluso l'imprenditrice, ricordando tra gli altri Mario Soldati e Levy-Strauss.