Lunedì 23 Dicembre 2024

Guida Michelin: Poullenec,ricchezza Italia vale 367 stellati

. - © ANSA

(ANSA) - PARMA - ''Le stelle che i nostri team di ispettori hanno attribuito a 367 ristoranti sono un indubbio riconoscimento della ricchezza e diversità regionale della gastronomia italiana, fatta di prodotti, territorio e genuinità''. Ed è sempre appassionante vedere come gli chef e tutte le persone alla guida di questi ristoranti diano vita e linfa alla scena culinaria italiana, armonizzando rispetto delle tradizioni e innovazione" ha detto Gwendal Poullennec, nuovo Direttore Internazionale Guide Michelin. Poullennec, appena rientrato da Bangkok, ha annunciato un 2019 con molte novità editoriali con nuove mete. ''Quando il gruppo approva nuove edizioni è vero che guarda anche alle potenzialità come mercato pneumatici - ha detto il responsabile di 32 edizioni, da New York a Kyoto - ma ci sono realtà come ad esempio Singapore dove abbiamo voluto valorizzare la creatività in cucina e la gamma di materie prime''. La Guida Michelin nasce in Francia nel 1900.

Era una piccola guida che avevano voluto i fratelli Édouard e André Michelin, i fondatori della Michelin, per aiutare le poche migliaia di automobilisti francesi alle prese con un viaggio che, allora, era spesso avventuroso. Conteneva informazioni pratiche (dove fare rifornimento, dove trovare un'officina, dove cambiare i pneumatici) e indicazioni su dove mangiare e dormire.

In Italia, la prima Guida Michelin è del 1956. La Guida Michelin nasce quindi come aiuto per chi viaggia, come ogni prodotto (pneumatici, carte e guide) Michelin, e continua ad esserlo. I rigorosi criteri di selezione, applicati in modo omogeneo in 30 Paesi, rendono la Guida Michelin un riferimento nel campo della ristorazione. Gli ispettori Michelin operano in modo anonimo seguendo una consolidata metodologia in tutto il mondo e pagano il conto al ristorante, valutando esclusivamente la qualità della cucina in base a cinque criteri definiti da Michelin: qualità dei prodotti, gusto e abilità nella preparazione dei piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice della personalità dello chef, rapporto qualità/prezzo e continuità nel tempo e nel menu. Questi criteri sono rispettati dagli ispettori Michelin in Italia, come in Giappone o in Cina e negli Stati Uniti. Ne consegue che la qualità di un ristorante tre stelle è la stessa a Firenze e a New York, così come dev'essere equiparabile la qualità di un ristorante una stella a Napoli e a Londra. (ANSA).

leggi l'articolo completo