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Centinaio, il vino è il motore trainante del turismo italiano

VERONA - "Il vino è sicuramente il settore trainante del nostro agrifood, sia a livello nazionale che internazionale". Così il ministro per le Politiche agricole e forestali e per il turismo, Gian Marco Centinaio, nel suo intervento alla sessione di apertura della 5/a edizione di 'wine2wine' a Veronafiere. "Io arrivo dal turismo - ha spiegato - molto spesso quando un turista o un potenziale consumatore vuole venire nel nostro Paese anche per motivi enogastronomici, non viene per il formaggio, il prosciutto o solamente per la pasta: una delle scelte principali è il vino". "L'utilizzo del vino come motore trainante del made in Italy e del nostro turismo può essere davvero la forza in più per il nostro Paese", ha concluso Centinaio. 

"E' altrettanto importante che le regioni promuovano i loro prodotti. Tanti territori sotto lo stesso 'cappello' che si chiama Italia. E lo dico io che sono delle Lega". Lo ha dichiarato il ministro per le Politiche agricole e il turismo, Gian Marco Centinaio, in occasione della giornata di apertura del 5/o 'wine2wine' alla Fiera di Verona. Centinaio ha ribadito la necessità di un tavolo unico "nel quale deve essere coinvolto il Ministero degli Esteri. Con ogni ambasciatore che comunicava in modo diverso dall'altro, gli interlocutori non capivano più nulla", ha quindi annunciato l'intenzione di convocare i colleghi del Mise e della Farnesina per sviluppare questo progetto, "per vedere se c'è la volontà di andare in giro per il mondo con una voce unica. Adesso ognuno comunica secondo le proprie esigenze, dei territori e degli associati. Bisogna andare a comunicare ai mercati e capire cosa chiedono i nostri potenziali clienti. Oggi stiamo parlando di vino, emblema del made in Italy: se chiedono bollicine e noi andiamo a proporre un rosso fermo, non andiamo da nessuna parte", ha concluso Centinaio.

Lavoriamo su una legge per l'enoturismo
"L'idea da cui partiamo è una legge sull'enoturismo che sia più efficace possibile": lo ha detto il ministro per le Politiche agricole e forestali e per il turismo, Gian Marco Centinaio, parlando a Veronafiere dove si è aperta la 5/a edizione di 'wine2wine'. Centinaio ha sottolineato che questo potrà avvenire "attraverso la collaborazione con le regioni a cui il è delegato il turismo e anche con i Consorzi".

"L'obiettivo - ha aggiunto - è cominciare a dare al sistema Paese una legge che permetta di promuoversi all'estero ed avere gli strumenti più velocemente possibili". "Tanti tour operator, soprattutto stranieri - ha spiegato il ministro - ci stanno chiedendo la possibilità di avere dei percorsi del vino, di ragionare con interlocutori che che diano gli input sui territori. Ragionando su percorsi turistici destagionalizzati, non son solo mare, montagna, estate, Pasqua, Ferragosto". "Il turismo enogastronomici non era il mare, non erano le città d'arte, era quello che rimaneva. Oggi quello che rimaneva sta cominciando a diventare un punto di forza" ha osservato Centinaio. "Ad esempio - ha concluso - ho parlato recentemente con l'assessore al turismo della regione Veneto, Federico Caner, mi ha raccontato che è stato in Cina, ha incontrato con alcuni grossi tour operator e con loro parlava di turismo legato al percorso del vino. Quindi possiamo aprire strade molto interessanti".

Troppi interlocutori per promozione export Italia 
"Ho già avuto occasione di parlare con altri interlocutori, proprio a Verona, in occasione dell'Assemblea mondiale delle Camere di commercio italiane all'estero, sia per la promozione dei nostri prodotti e penso all'agroalimentare, sia al turismo. Possiamo abbinarli". Così il ministro per le Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, durante il suo intervento alla sessione di apertura della 5/a edizione di 'wine2wine' a Veronafiere. "Ci stiamo proponendo in giro per il mondo non nel migliore dei modi", ha osservato Centinaio, spiegando che "noi per il business ci confrontiamo con realtà che hanno al massimo due o tre interlocutori; quando ti trovi davanti un interlocutore che ha le fiere, l'Ice, l'Enit, le Camere di commercio, le Camere di commercio estere, le Regioni, i Comuni, i Consorzi, se potessero anche le province. E poi i privati, che vanno per i fatti loro". "Pensate a un cinese - ha continuato - che è abituato a parlare al massimo con due francesi, due tedeschi, due spagnoli, figuriamoci con gli americani. Immaginate cosa può pensare dell'Italia quando siamo così tanti e tutti dicono cose diverse?. Semplice: che non siamo organizzati. E sceglie interlocutori già organizzati. Nessuno vuole perdere quel pezzettino di potere per andare il giro per il mondo e far vedere quanto è bravo a portare una delegazione del suo territorio. Forse è necessario far sedere tutti attorno allo stesso tavolo, chi ha la capacita di poterlo fare e, ahimè, non è il ministro dell'agricoltura. Le regole d'ingaggio sono così. Al tavolo per l'internazionalizzazione hanno parlato tutti, ma poi non è cambiato niente" ha concluso Centinaio.

Centinaio, mi volete far litigare sull'Ice
"Mi chiedete se all'Ice va tutto bene, mi volete far litigare?". Il ministro per le Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, ha risposto con una battuta a una domanda sul tema, nella sessione di apertura della 5/a edizione di 'wine2wine' a Veronafiere. "Penso che sia vero - ha precisato Centinaio - che l'Ice debba avere una visione a 360 gradi e portare avanti tutte le eccellenze del Paese, ma da qualche anno l'agrifood è quello che cresce di più. Per questo ci dovrebbe essere una maggiore attenzione maggiore attenzione. E poi una comunicazione più strutturata. Ci sono state alcune iniziative che mi sono sembrate fini a se stesse. Ma all'Ice c'è gente che si occupa di questo da parecchio tempo e forse sono più competenti di me" ha concluso.

   

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