La Francia è il Paese più virtuoso al mondo dal punto di vista della sostenibilità del sistema alimentare e del reddito. E' quanto emerge della terza edizione del 'Food Sustainability Index (Fsi)', l'indice che analizza le performance di 67 Paesi, sviluppato dal Barilla Center for Food & Nutrition (Bcfn) in collaborazione con The Economist Intelligence Unit, che è stato presentato al nono Forum della fondazione Bcfn all'Hangar Bicocca a Milano.
Le performance vengono calcolate sulla base di tre criteri: spreco di cibo, agricoltura sostenibile e sfide nutrizionali. Secondo la ricerca, la Francia è il Paese che ha adottato maggiormente politiche concrete per la riduzione dello spreco, sia a livello industriale che domestico, in un mondo dove circa un terzo di tutta la produzione globale di cibo viene buttata via.
Tra i Paesi a basso reddito, il Ruanda mostra la performance complessivamente migliori. Se da una parte - secondo l'analisi - le abitudini alimentari del Paese africano sono caratterizzate da diete a basso contenuto di zuccheri, grassi saturi e sodio, dall'altro lato, la denutrizione è elevata (41,1% della popolazione, secondo i dati della Fao) così come la ridotta altezza per età causata proprio dalla malnutrizione cronica tra i bambini sotto i cinque anni. Il Ruanda si distingue però per le sue pratiche agricole virtuose, come la sostenibilità dei prelievi di acqua destinata all'agricoltura proveniente da fonti rinnovabili. Un indicatore fondamentale, perché l'agricoltura è responsabile nel mondo del 70% dei prelievi globali di acqua dolce.
Tra i 23 Paesi a medio reddito, la Colombia quello che si distingue maggiormente in agricoltura sostenibile e sfide nutrizionali.
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