BRUXELLES - E' ormai una conferma il trend dei giovani che torno alla terra, puntando su agricoltura di qualità con uno sguardo all'innovazione. Una nuova generazione di agricoltori europei: testa e cuore nei loro progetti di vita, piedi ben piantati per terra.
Alice, che a Vercelli oltre al riso fa crescere biodiversità e paesaggio. Etienne, che dalla sua fattoria di mucche da latte in Francia comunica con il mondo grazie a YouTube. Matic, che il mondo l'ha girato in buona parte ed è tornato in Slovenia per inventare il vino al peperoncino. Ed Emilia, agricoltrice svedese dai capelli color arcobaleno, 28 anni.
Sono queste le quattro storie che hanno fatto da filo conduttore delle celebrazioni per i 60 anni dell'organizzazione europea dei giovani agricoltori (Ceja), tenutesi a Ypres in Belgio, dove cento anni fa i giovani venivano a morire nelle trincee della Grande guerra. A portare gli auguri c'erano il commissario Ue all'agricoltura Phil Hogan, il presidente della commissione agricoltura dell'Europarlamento Ceslaw Siekierski e, via video messaggio, il ministro dell'agricoltura austriaco Elisabeth Koestinger, presidente di turno del Consiglio Ue.
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