Conto alla rovescia per l'avvio delle attività programmate dalla capitale europea del vino 2019, ovvero il territorio Sannio Falanghina, che coinvolge cinque comuni della provincia di Benevento, Guardia Sanframondi (capofila), Castelvenere, Sant'Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso. Il programma prevede 120 eventi, tra degustazioni, convegni, concerti, corsi di formazione, ed è stato presentato a Roma presso la Camera dei Deputati. La nomina del territorio sannita a città europea del vino 2019, assegnata da Recevin, la Rete europea delle 800 Città del Vino, era avvenuta nell'ottobre scorso a Bruxelles nella sede del Parlamento europeo.
"Questo riconoscimento è l'inizio di un percorso, perché vogliamo che gli effetti dei progetti messi in campo in questo anno durino nel tempo" ha detto all'ANSA Floriano Panza, sindaco di Guardia Sanframondi, a margine della conferenza stampa. I comuni intendono mettere in piedi una rete e un'azione ad ampio raggio, che sensibilizzi alla cultura del vino, coinvolgendo imprese e cittadini. Si punta ad attirare i "viaggiatori del territorio", cioè quei turisti che intendono il viaggio come occasione per arricchire le proprie conoscenze.
"Mi aspetto - ha aggiunto Panza - l'arrivo di migliaia di persone, per gustare cibi, fare passeggiate, comprare vino, e sta a noi fare in modo che non si limiti a un anno. Questo significa anche incamminarsi verso politiche condivise, compresi regolamenti e piani industriali. Nel nostro caso, significa mettere al centro la produzione del vino e stiamo lavorando affinché si vada verso bio distretti tra comuni della stessa valle".
Il riconoscimento è visto come un'occasione straordinaria per un'area dalla quale proviene circa il 50% della produzione vinicola della Campania e che vanta vini tutelati dai marchi Docg, Doc, e Igt tra cui i bianchi falanghina, greco, fiano, e i rossi aglianico, barbera del Sannio. Dopo Matera, capitale della cultura 2019, un altro territorio del Sud, il Sannio, ha osservato la parlamentare Angela Ianaro del Movimento 5 Stelle, che ha voluto la presentazione a Montecitorio, "è vincitore di un altro importantissimo riconoscimento, che è frutto dell'impegno encomiabile prodigato dai sindaci dei 5 comuni e da anni di dedizione, sacrificio e impegno da parte di tante piccole aziende impegnate nella produzione, vinificazione ed etichettatura di un vino bianco che deve il suo nome alle falangi, ossia i pali, su cui i contadini greci facevano arrampicare le viti".
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