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Cameriere mestiere del futuro, per esperti ospitalità è arte

(ANSA) - ROMA - Il cameriere e i mestieri della sala nella ristorazione sono il lavoro del futuro in quanto ''gestori di emozioni''. Parola di esperti, da Giuseppe Palmieri che fa accoglienza nel ristorante italiano più noto al mondo, La Francescana di Massimo Bottura, ad Alessandro Pipero che sulla la figura dei maitre ha caratterizzato il suo ristorante stellato a Roma, e il critico gastronomico spagnolo Pablo Marquez. Per Palmieri ''una cucina di talento può essere vanificata da una sala ottusa. Tuttavia la sala è il futuro perché è una metafora del bello del servire e della provincia.

Il mio - ha detto - è il ruolo più difficile, il gregario, ma nella stagione dei diritti aiuta a ritrovare i doveri''.

Tuttavia, ha sottolineato Pipero, ''l'80% dei camerieri fa questo mestiere come secondo lavoro. E questo è grave perché il cliente uno sbaglio dello chef lo perdona, aspettare il conto o una mancanza in sala non viene invece perdonato''. L'occasione di confronto, ieri a Orvieto, per ''Note a Margine'', forum di ''altri punti di vista'' organizzato dalla scuola Intrecci di Dominga, Marta ed Enrica Cotarella sul tema del lavoro di squadra esplorato con diversi registri narrativi, da Roberto Mancini, ct della nazionale di calcio azzurra a Brunello Cucinelli, presidente e Ad dell'omonimo marchio del cachemire, e Stefano Dominicali, ceo di Lamborghini, fino a Giovanni Scambia, direttore scientifico del Policlinico Gemelli di Roma.

Rappresentanti di settori diversi, ma accomunati dal successo nel fare team e credere nel capitale umano, anche nei ruoli di mediano e nei backstage. A un anno dalla partenza di Intrecci, scuola sulle professionalità della sala e dell'accoglienza, e in vista dei 40 anni dell'azienda vinicola Cotarella, le imprenditrici hanno in questa occasione annunciato che da Castiglione in Teverina il format formativo verrà clonato a Bangalore in India a febbraio, a Dubai, e poi in Spagna, Francia, e Stati Uniti dove saranno valorizzati anche cultura gastronomica e lingua italiana.

''Anche se il cuore pulsante di Intrecci resta a Castiglione in Teverina, la scuola è cittadina del mondo - ha sottolineato Marta Cotarella - e si apre al mondo attraverso una piattaforma digitale in dieci lingue realizzata con Vetrya e collaborazioni con scuole estere, ma anche con l'accoglienza di studenti stranieri. Pur rimanendo esclusivamente ancorati alla sala, senza aprire dunque scuole di cucina''.

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