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Emergenza cinghiali, regioni ed Europa pensano ad abbattimenti

ROMA - Abbattimenti programmati e selettivi per mettere un freno al proliferare dei cinghiali diventati ormai un pericolo concreto per la sicurezza nazionale. Potrebbe essere una delle misure di un Piano straordinario per gestire un problema non più rinviabile in Italia, dopo l'incidente mortale avvenuto sull'A1 tra Lodi e Casalpusterlengo, ma anche in Europa. Questi animali, infatti, sono portatori della nuova peste suina che ha già contaminato nove paesi in Ue, innocua per l'uomo ma devastante per gli allevamenti. In Belgio da settembre a oggi sono stati riscontrati 231 capi infetti.

I cinghiali in Italia sono circa 1 milione, secondo le stime della Coldiretti che, insieme alle altre associazioni, chiede da anni di risolvere un problema causa di ingenti danni a colture e allevamenti. Basti pensare che la media delle domande di indennizzi per i danni da fauna selvatica, non solo dei cinghiali, supera ogni anno i 2 milioni di euro in Toscana ed Emilia-Romagna e 1 milione nelle Marche e in Umbria.

Intanto Bruxelles terrà sotto controllo la popolazione di cinghiali per evitare il contagio della peste suina in altri Paesi. A dicembre scorso ha annunciato un Piano che coinvolgerà i cacciatori, richiedendo un abbattimento selettivo e mirato attraverso un'azione coordinata con le istituzioni.

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