ROMA - "Nei prossimi anni il numero di cinghiali in Italia ed in Europa è destinato a crescere in maniera esponenziale". Ne dà notizia Confagricoltura riportando quanto emerge da un recente studio del gruppo del Enetwild Consortium, che gestisce per conto dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) un progetto per fornire dati comparabili a livello europeo al fine di analizzare il rischio di trasmissione di malattie dalla fauna selvatica al bestiame ed agli esseri umani.
"Nel corso dei prossimi anni quindi - rimarcano la vicepresidente Elisabetta Falchi e la componente di giunta con delega all'ambiente e al territorio Giovanna Parmigiani - è prevedibile che, se non saranno prese in considerazione serie misure di riduzione della popolazione, il numero di esemplari di questa specie cresca in maniera esponenziale, aumentando danni e rischi per la sicurezza alimentare e l'incolumità delle persone".
Confagricoltura evidenzia in una nota, che "ad oggi l'Italia si sta muovendo in ordine sparso e senza una puntuale politica di prevenzione, come avviene negli altri Paesi della UE". L'Organizzazione degli imprenditori agricoli sottolinea che i danni procurati dalla fauna selvatica sono gravi anche in termini di vite umane. Secondo quanto riporta l'Osservatorio Asaps, l'Associazione degli Amici della Polizia Stradale, nel 2017 si sono registrati 155 incidenti significativi con il coinvolgimento di animali, nei quali 14 persone sono morte e 205 sono rimaste seriamente ferite. Le regioni più a rischio sono Emilia Romagna, Abruzzo, Lombardia, Toscana e Lazio.