ROMA - Cresce del 2,3% il contoterzismo agricolo in Italia nel 2017, raggiungendo un valore di 3,12 miliardi di euro. Un fenomeno in espansione sia al Nord che al Sud, caratterizzato da una sempre maggiore specializzazione delle prestazioni. Lo sottolinea la Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani (Cai) in base ai dati dell'Annuario dell'agricoltura italiana pubblicato dal Crea. Le attività agricole per conto terzi rappresentano il 45,6% di tutte quelle di supporto. Più diffuse nelle regioni del Nord dove valgono oltre 1,23 miliardi, si stanno diffondendo rapidamente anche nel Sud.
"Il Crea certifica quanto stiamo osservando nelle nostre imprese agromeccaniche da tempo - commenta il presidente Cai, Gianni Dalla Bernardina - vale a dire un incremento delle attività svolte al servizio degli agricoltori sempre più specializzate, aspetti che contribuiscono a rafforzare il valore aggiunto delle produzioni primarie". Secondo il presidente, quindi "considerare marginale il fenomeno del contoterzismo e precludere alle imprese agromeccaniche la possibilità di accesso ai fondi per l'innovazione, non solo configura una politica palesemente discriminatoria nei confronti di una categoria che continua a crescere, ma è anche una scelta miope e contraria alla direzione di sviluppo dell'agricoltura".
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