Sardegna spezzata in due dalla protesta dei pastori
Sardegna spezzata in due per la protesta dei pastori contro il crollo del prezzo del latte. Oltre al blocco stradale che va avanti sulla Statale 131 dcn a Lula tra Nuoro e Siniscola, si registrano altre interruzioni sull'arteria principale dell'Isola, la 131 "Carlo Felice" che collega Cagliari a Sassari. Al chilometro 135 la strada è chiusa in entrambe le direzioni all'altezza del Comune di Borore (Sassari), mentre al km 107 è stata interrotta la carreggiata in direzione sud, nel territorio di Bauladu (Oristano).
Centinaio, attendo le proposte del ministro Interno
"Sui pastori sardi sto attendendo che il ministro dell'Interno ci faccia sapere quali sono le sue proposte. Sul tavolo di lavoro ho messo le sei proposte che sono state condivise con i pastori e con le associazioni di categoria: con il ministro dell'Interno andremo a ragionare sul lato economico delle proposte che ci sono state fatte dalle controparti". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura e del Turismo Gian Marco Centinaio nel corso della sua visita a Mosca. "La situazione specifica - ha aggiunto - la si può risolvere anche in tempi stretti, ma sono convinto che però bisogna fare un ragionamento a medio lungo termine, per evitare di tamponare oggi ma poi ritrovarsi i pastori in piazza fra sei mesi".
Studenti solidali con i pastori: migliaia di ragazzi di tutte le scuole di Cagliari e dell'hinterland si sono ritrovati davanti al liceo classico Siotto per sostenere la lotta degli allevatori sardi che da giorni sta attraversando la Sardegna da nord a sud. Il corteo è partito poco dopo le 9 e si è ingrossato con l'arrivo di altri studenti partiti dalle loro scuole. Massiccia l'adesione allo sciopero-manifestazione: almeno un migliaio i ragazzi che hanno voluto prendere posizione scendendo in piazza. In testa al serpentone due striscioni. I messaggi : "studenti complici e solidali con i pastori in lotta" e "pastores no t'arrendas" ("pastori non arrendetevi", in lingua sarda). E ancora: c'è un maxi striscione largo una decina di metri con la scritta "Il Meucci è con i pastori sardi". Una festa pacifica di cori e fischietti: il corteo sta puntando verso il consiglio regionale.
Lenzuola bianche su case e negozi a sostegno pastori
E' la giornata delle lenzuola bianche stese sui balconi, appese alle finestre, alle serrande dei negozi chiusi e anche nei municipi come a Uta e Guasila, nel Sud Sardegna. E' anche il giorno delle serrate degli esercizi commerciali da nord a sud dell'Isola, e del sesto giorno di proteste dei pastori sardi, sostenuti dagli amministratori locali e dagli studenti. Una mobilitazione che si sta allargando a macchia d'olio, in attesa di quelle risposte attese da un lato dal nuovo tavolo di filiera convocato per questo pomeriggio in Regione a Cagliari e, dall'altro, dall'incontro annunciato dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini.
Salvini, lavoriamo a soluzione entro 48 ore
"Lavoro per una soluzione entro 48 ore per restituire dignità e lavoro ai sardi". Lo dice il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini dopo l'incontro con una delegazione dei pastori sardi. Il ministro ha convocato un nuovo tavolo al Viminale per giovedì alle 15 al quale parteciperanno associazioni di categoria, governo e produttori.
Interventi di sostegno ai pastori per le perdite economiche, legate alla mancata produzione e ai bassi prezzi, e la sospensione delle attività del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop, finalizzata all'approvazione di un nuovo piano di produzione. Sono gli impegni presi dal vicepremier con la delegazione dei pastori della Coldiretti guidati dal presidente Ettore Prandini nell'incontro al Viminale al quale ha partecipato anche il sottosegretario all'Agricoltura Franco Manzato. Il pacchetto di iniziative, sottolinea il Viminale, servirà "anche a rasserenare il clima sull'isol
Latte: Prandini, 60 centesimi a litro sono un insulto
"Sessanta centesimi al litro per il latte di pecora sardo sono un insulto, non è un prezzo minimo". Nessuna tregua, quindi, la protesta continua. "Non ci fermiamo, abbiamo bisogno di fatti e risposte concrete non di parole", ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini oggi alla manifestazione dei pastori e degli agricoltori della Coldiretti davanti a Montecitorio. Quindi la proposta del ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio di sospendere la protesta sino al 21 febbraio, quando verrà convocato un tavolo di filiera a Roma, non sarà presa in considerazione. "Non c'è una giusta remunerazione del prezzo latte pagato alla stalla. Noi chiediamo - ha continuato Prandini - un prezzo di riconoscimento non inferiore a 1 euro".
Olio: Prandini, inutile continuare a convocare tavoli bisogna fare fatti
"L'olio è un patrimonio dell'agroalimentare italiano, la cui produzione quest'anno a causa delle gelate ha toccato il punto minimo. Abbiamo perso quasi il 65% per cento dell'intera produzione nazionale con punte nella regione Puglia del 75%. Di fronte a tutto questo chiediamo atti concreti alle istituzioni. E' inutile continuare a convocare tavoli bisogna fare fatti".
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