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Etichette vecchie o illeggibili, insidie da E-commerce cibo

Ci sono insidie nascoste nell'acquisto di prodotti alimentari sul web: etichette non completamente leggibili sugli smartphone, ad esempio, o vecchie e senza le indicazioni d'obbligo previste dalle ultime leggi. Un tema affrontato oggi nella prima giornata del Festival del Giornalismo Alimentare. Ne ha parlato Stefano Vaccari, capo del dipartimento di Ispettorato repressione frodi del Mipaaft. "Ma il sistema dei controlli in Italia è il migliore d'Europa, il nostro approccio è di grande qualità.

E nel solo 2018 l'Icqrf (l'ispettorato, ndr) ha controllato ha svolto 54.098 controlli antifrode (40.301 ispettivi e 13.797 analitici, su 25 mila operatori e 53 mila prodotti. Le notizie di reato sono state 721, con un incremento del 58% rispetto al 2017. Sono stati sequestrati 17,6 tonnellate di merce per un valore di 34 mila euro. All'estero e nel web sono stati 561 gli interventi a tutela del made in Italy".

Vaccari, tuttavia, ha invitato i giornalisti a rinunciare al "sensazionalismo facile. Si parla troppo spesso - ha detto - di maxi-sequestri, ma quando si parla, ad esempio, di 1.000 chili si tratta di un quantitativo poco più grande di quello che può contenere il bagagliaio di una grossa station wagon".

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