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Rallentate le vendite alimentari nel largo consumo

(ANSA) - MILANO - Nel 2018 sono rallentate le vendite in Italia di prodotti alimentari di largo consumo. Un calo che si traduce in un +0,1% a valore, per un totale di 65,6 miliardi di euro (rispetto a 65,5 miliardi e +2,7% nel 2017) e un -0,6% a volume (contro +2% nel 2017). A gennaio 2019, invece, l'alimentare fa segnare uno spunto molto positivo (+4,6% in valore e +4,8% in volume) sebbene gli incrementi siano dovuti anche ai rimbalzi tecnici di calendario. E cresce comunque il peso di cibo e bevande nel carrello della spesa degli italiani.

Sono questi i primi risultati della ricerca 'Le principali dinamiche dell'alimentare nel largo consumo', promossa da Tuttofood e Fiera Milano e condotta da IRI, diffusi oggi in occasione della presentazione della prossima edizione di Tuttofood in programma nei padiglioni di Rho dal 6 al 9 maggio.

I dati indicano anche che l'incremento dei prezzi è stato pari al +0,7% (+0,5% nel 2017) mentre la pressione delle promozioni è rimasta invariata a quota 27,4%.

Tra le categorie merceologiche crescono freschi confezionati, gastronomia e segmento Premium. L'Ortofrutta a peso imposto ad esempio cresce del 5,6%, e il Fresco del 2,1%. Si segnalano le uova fresche (+10,3%), la gastronomia (+6,6), e i condimenti (+4,2%). In generale quindi c'è un crescente interesse del consumatore per i prodotti pronti ad alto contenuto di servizio come i piatti pronti e le specialità. Cresce anche la carne con un aumento dell'1,3% a 5,6 miliardi. Riguardo all'offerta, spicca il segmento Premium: +2,9% con un picco del +9,9% per le marche 'alte' del distributore, incremento che fa da contrappunto a quello del discount mostrando una crescente divaricazione dei consumi verso le due estremità.

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