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Arance, l'inverno troppo mite scoraggia i consumi

ROMA - Bilancio negativo per la campagna di arance 2018-2019 per colpa di un inverno più mite rispetto alla media, che ha scoraggiato i consumi. L'aumento delle temperature di gennaio in particolare, ha determinato una netta diminuzione della domanda con conseguente riduzione dei prezzi. E' quanto emerge dall'analisi di Borsa Merci Telematica Italiana e Italmercati, secondo la quale il trend climatico ha orientato i consumatori ad acquistare prodotti meno stagionali; questo a discapito di una raccolta migliore rispetto alle previsioni di inizio campagna.

Dalla fine di settembre 2018 a fine gennaio 2019, segnala Bmti, la produzione nazionale di arance bionde, partita in ritardo rispetto alla spagnola, è risultata sufficiente, di buona qualità e di calibro medio e grande; stessa cosa per la campagna del Tarocco. Quanto ai prezzi medi della campagna in corso rispetto a quelli delle due precedenti, Bmti osserva un consistente incremento per i prodotti di calibro piccolo, la cui domanda si mantiene costante e su livelli elevati per il consumo di spremute fresche; quanto al Tarocco, ad esempio, passa da 72 centesimi al kg a 82 centesimi. Da notare che le quotazioni nel periodo delle festività natalizie caratterizzate da un clima più rigido nelle zone di consumo, sono state più elevate rispetto alle campagne precedenti. Al contrario, dall'inizio di febbraio, i prezzi calano sensibilmente portandosi sui livelli simili a quelli del 2018, annata che ha avuto un esito molto negativo.

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