La dieta mediterranea è il più prezioso alleato per uno stile di vita salutare e sostenibile e domani se ne celebra la giornata mondiale, ma secondo recenti studi proprio gli italiani se ne stanno allontanando. A nove anni esatti dalla sua iscrizione a Patrimonio immateriale dell'umanità Unesco, l'interesse globale per questo stile di vita è in forte crescita anche in Paesi distanti dalla nostra tradizione alimentare. Ma a dispetto dei vantaggi ampiamente riconosciuti per salute e ambiente, le abitudini alimentari delle popolazioni mediterranee si sono gradualmente modificate negli ultimi cinquant'anni, allontanandosi in misura preoccupante dal modello tradizionale, a causa del crescente consumo di prodotti animali e della riduzione dell'uso di prodotti vegetali. E' quanto emerso dal secondo Ancel Keys International Seminar on Mediterranean Diet and Sustainable Dietary Models, promosso dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) in sinergia con l'Università di Napoli Federico II ad Ascea Marina, nel Cilento, luogo dove il fisiologo nutrizionista americano Ancel Keys ha studiato e "scoperto" la Dieta Mediterranea. Tuttavia, secondo un nuovo monitoraggio dell'Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg, 1 italiano su 3 (33%) dichiara di praticare la dieta mediterranea nel quotidiano e 1 italiano su 2 (52%) di ricorrervi almeno "parzialmente", per un totale dell'85% di cittadini che hanno presente il significato del "mangiare mediterraneo" e improntano, del tutto in parte, la loro alimentazione ai parametri di questa dieta.