Un fatturato di 330 milioni di euro con una produzione che sfiora i 2,8 milioni di prosciutti nel 2018; una crescita stabile delle vendite oltreconfine, con un complessivo aumento dell'export a doppia cifra (10%) nei Paesi extra Ue nei primi sei mesi del 2019, soprattutto in Canada e Giappone; una filiera produttiva che conta 3.927 allevamenti, 116 macelli e 31 stabilimenti; un prodotto a Denominazione di Origine Protetta che rappresenta al meglio lo stile italiano. E' l'identikit del Prosciutto di San Daniele Dop, uno dei simboli più conosciuti del made in Italy agroalimentare nel mondo, il cui processo di lavorazione, frutto di una tradizione che affonda le radici tra XI e VIII secolo a. C., è giunto a un punto di svolta. Ad annunciare a Roma le novità è stato lo stesso Consorzio di tutela, che ha presentato il nuovo Disciplinare di produzione della Dop aggiornato con l'obiettivo di specificare ancora meglio alcuni aspetti determinanti nella produzione della Dop a garanzia della tutela del marchio e del consumatore. Un risultato frutto di un lungo iter di confronto e di un tavolo di lavoro interprofessionale avviato a partire dal 2018 dal Consorzio con tutti i soggetti che compongono la filiera per condividere e definire parametri più stringenti in un'ottica di ulteriore innalzamento qualitativo.