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Lavoro, per Confagricoltura incrociare di più domanda e offerta

ROMA (ITALPRESS) - A un anno dalla pandemia, le imprese agricole si trovano da un lato più preparate, ma dall'altro ancora in difficoltà a reperire lavoratori disponibili a causa delle restrizioni per l'emergenza sanitaria. Si tratta di un panorama che si sta evolvendo velocemente, trainato proprio dalle esigenze delle imprese e a questi temi ha cercato di rispondere il webinar organizzato da Confagricoltura, con Umana e Agronetwork.
"Il mercato del lavoro deve riorganizzarsi secondo logiche e leggi che possono permettere e consentire sempre di più alla domanda di incrociare l'offerta nella maniera e nel modello più semplice e veloce. Agrijob nasce per questo motivo e ha permesso a tanti cittadini che quest'anno si sono trovati senza lavoro di avere un luogo di lavoro sicuro e stabile in tante aziende agricole", ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, nel corso del il webinar.
Confagricoltura, un anno fa, aveva lanciato il portale Agrijob, regolarmente autorizzato dal ministero del Lavoro, finalizzato a facilitare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro in agricoltura per gli associati. Ad oggi il portale, accessibile dal sito della Confederazione, ha raccolto circa 50.000 iscrizioni di aspiranti operatori agricoli, con una tendenza, nelle ultime settimane, di crescita costante. Per migliorare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro, anche in considerazione del fatto che serve manodopera in linea con le norme e le esigenze operative delle aziende, Confagricoltura ha stretto un accordo specifico con Umana, che in questi mesi ha già portato risultati incoraggianti per imprese e aspiranti operai agricoli. In questo contesto economico, produttivo e organizzativo, si sta affermando anche nel settore primario il fenomeno delle cosiddette 'esternalizzazionì, ossia dell'affidamento ad altre imprese dello svolgimento di alcune fasi del processo produttivo agricolo. Inoltre, accanto al tradizionale 'contoterzismò, che consiste nell'affidamento di una serie di lavorazioni ad un'impresa di servizi agromeccanici che li esegue con mezzi propri, si assiste allo sviluppo di altre forme di esternalizzazione (appalto) che riguardano fasi del processo produttivo meno meccanizzate, in cui prevale l'elemento umano e manuale (ad esempio la raccolta). Contestualmente si sta diffondendo in agricoltura, e con una certa rapidità, anche la somministrazione di lavoro, fino a qualche anno fa illustre sconosciuta. "Il settore dell'agroalimentare è il primo comparto dell'economia nazionale importanti, 540 miliardi è il contributo al Pil da parte del nostro settore. E' il primo settore dell'economia nazionale, siamo trattati da primi? Certamente no. Il nostro compito - ha proseguito Giansanti - è sfamare i cittadini del mondo, senza di noi non c'è vita, dobbiamo cercare di cogliere tutto quello che di buone c'è nelle imprese agricole cercando di aumentare la capacità produttiva e lo dobbiamo fare in maniera competitiva. La sfida di raggiungimento degli obiettivi molto ambiziose che vanno incontro a quelle che sono le linee guida del green deal, sarà possibile vincerla solo se riusciremo ad avere di fianco a noi un personale altamente formato e qualificato. Vedo nel mondo di Confagricoltura la voglia di avere un futuro chiaro, certo con norme che possono rispettare il lavoro degli imprenditori e dei nostri operai. La stella polare è e rimane il Ccnl - ha precisato - l'anno prossimo discuteremo del nuovo contratto che dovrà essere rivoluzionario. Noi di Confagricoltura siamo determinati a voler discutere di un modello di sviluppo del lavoro in agricoltura molto forte. Dobbiamo essere protagonisti del cambiamento se vogliamo il cambiamento, altrimenti non facciamo altro che alimentare strumenti di dumping interno che vanno fortemente a danneggiare sia l'immagine dell'agricoltura ma soprattutto la competitività delle imprese. Il contratto collettivo è e resta la stella polare di Confagricoltura e noi dentro quel sistema di regole ci muoviamo. Attraverso un nuovo Ccnl che andremo a discutere il prossimo anno dobbiamo mettere al centro quello che sarà il futuro del lavoro nelle aziende agricole. Questo percorso lo dobbiamo fare tutti insieme fissando delle priorità che sono sacrosante sia per gli imprenditori che per i lavoratori", ha concluso Giansanti.
(ITALPRESS).

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