Domenica 06 Ottobre 2024

Maxxi, un 2018 tra identità e futuro

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ROMA - Dalla retrospettiva su Bruno Zevi nel centenario dalla nascita alle provocazioni di Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla nella mostra Blackout; dalle immagini di denuncia di Paolo Pellegrin all'arte nell'era dell'intelligenza artificiale con Low Form. E poi i giovani talenti del Premio Maxxi Bulgari, la collaborazione con Palazzo Barberini per il confronto tra arte antica e contemporanea nell'esposizione Eco e Narciso, il focus sull'Africa con le mostre african Metropolis e Road to justice, e la strada come laboratorio per creativi in The street. Infine i progetti pronti a 'espatriare', come la mostra Classic Reloaded a Beirut e Tunisi, e una nuova, grande sede distaccata a L'Aquila, come contributo alla rinascita della città.

È uno sguardo carico di identità e di futuro quello con cui il Maxxi si appresta a ripartire nel 2018, inaugurando un nuovo quinquennio ancora sotto la guida di Giovanna Melandri, riconfermata Presidente della Fondazione con tutto il cda dal Ministro Franceschini. Aperto alle tante visioni del contemporaneo di artisti, filmaker, architetti, designer e fotografi, e pronto ad accogliere la riflessioni sui temi globali più urgenti, il museo propone per i prossimi mesi 10 nuove mostre, 4 focus sulla collezione, 3 progetti speciali.

Un programma ricco ed eterogeneo che si nutre dei numeri del quinquennio appena trascorso. Negli ultimi 5 anni il bilancio ha visto un incremento di fondi privati del 40% accanto al contributo ministeriale, e dai 7 milioni del 2012 arriverà a 14 milioni a fine 2018. Sono cresciuti anche i visitatori, che ammontano in totale a 1 milione e 740 mila (430 mila solo nel 2017), e che hanno partecipato nel quinquennio a 114 mostre, 1841 eventi culturali, 2472 attività educative. Infine, 168 nuove opere sono entrate a far parte della collezione permanente: un numero destinato in futuro ad aumentare grazie al Piano per l'Arte contemporanea inserito nella legge di Bilancio 2018. Legge che, con un contributo di 2 milioni di euro, permetterà anche l'apertura della prima sede distaccata del museo: entro la fine del 2018 nascerà il Maxxi L'Aquila, nello storico Palazzo Ardinghelli (il cui restauro è curato dal Mibact), che accoglierà opere site specific, attività educative e formative.

"Più che un museo il Maxxi è un laboratorio di ricerca con un'anima sociale molto forte", afferma Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi, sottolineando "il rapporto con le scuole, l'attenzione ai social con i 550mila contatti nel 2017, e la scelta di utilizzare la leva della gratuità in molti progetti per formare nuovo pubblico. Inoltre il Maxxi viaggerà nel mondo, da Tunisi a Beirut, alla Corea e l'India".

Importante per Melandri è precisare che "il sostegno del Mibact è stato fondamentale ma non ci siamo mai seduti, incrementando le risorse private. E ci siamo sforzati in modo ossessivo e quotidiano di aggiungere nuove opere alla nostra collezione che è pubblica. È un dovere verso le nuove generazioni e con la legge di stabilità avremo un milione di euro in più per farlo".

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