NUORO - Lelica e la luce. Le futuriste. 1912-1944: con una mostra dedicata al futurismo e alle donne, il MAN, il Museo dArte di Nuoro, proporrà, dal 9 marzo al 10 giugno, un percorso inedito e intrigante. A prima vista infatti futurismo e le donne sono due termini inconciliabili. Il movimento, nato con il Manifesto di Marinetti ,era infatti ricordano gli organizzatori della mostra - dichiaratamente misogeno, proclamava il disprezzo delle donne e costruiva una visione dellarte totalizzante su valori quali la forza, la velocità, la guerra, da cui il genere femminile doveva rimanere escluso.
Le cose andarono però diversamente e lesposizione, curata da Chiara Gatti e Raffaella Resch, con la direzione artistica di Lorenzo Giusti, rintraccia - attraverso oltre 100 opere fra dipinti, sculture, carte, tessuti, maquette teatrali e oggetti d'arte applicata - loperato di un gruppo di artiste e intellettuali di primo piano nella ricerca estetica d'inizio secolo. Si tratta di donne indipendenti
che hanno lavorato dagli anni dieci fino agli anni quaranta, firmando i manifesti teorici del futurismo, partecipando alle mostre, sperimentando innovazioni di stile e di materiali in ambiti trasversali quali le arti decorative, la scenografia, la fotografia e il cinema, ma anche la danza, la letteratura e il teatro. Tra i nomi spiccano quelli di Valentine de Saint-Point, di Brunas, di Alma Fidora, di Benedetta, di Marisa Mori, di Adele Gloria e del gruppo di coloro che collaborarono a LItalia futurista.
La mostra, che vanta prestiti in arrivo da collezioni pubbliche e private italiane, con opere anche poco conosciute, prende le mosse dal Manifeste de la Femme futuriste, pubblicato da Valentine de Saint-Point il 25 marzo 1912, in risposta alla Fondazione e Manifesto del Futurismo di Marinetti pubblicato a Parigi nel 1909 su Le Figaro.
Il percorso individua i caratteri di una ricerca collettiva che, libera da stereotipi e luoghi comuni testimonia la profondità di una riflessione estetica condivisa dalle donne del gruppo, spiegano gli organizzatori.
Ogni capitolo del percorso, che procede per macro-temi il corpo e la danza, il volo e la velocità, il paesaggio e l'astrazione, le forme e le parole documenta una vena particolare delle artiste futuriste
La mostra racconta le affascinanti biografie di ciascuna di loro, che sintrecciano con la vita artistica e culturale del periodo (i salotti, le maggiori mostre nazionali, le riviste, i teatri) ma si ambientano anche sullo sfondo di un paese eccitato dal progresso e ferito dal primo conflitto mondiale.
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