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Disegno ergo progetto, note d'archistar

(ANSA) - ROMA, 15 MAR - Il 'dentro' dei pacchetti di sigarette che Carlo Scarpa usava per scarabocchiare (si fa per dire) un po'. Le figure sacre nel tratto pulitissimo, senza mai un ripensamento, di Alvaro Siza. I collages di Yona Friedman, che immagina Roma nella sua Ville Spatiale. E poi le riflessioni tratteggiate sui tovagliolini degli aerei da Alberto Campo Baenza, le matasse di segni delle litografie di Giovanni Michelucci, i paesaggi surreali (ma futuri) di Luigi Pellegrin o le geometrie luminose di Lauretta Vinciarelli. Cosa c'è prima di una grande opera? Quali i pensieri che affollano la mente di un architetto prima di diventare idea, progetto, forma? Parte da qui Disegno ergo progetto, mostra che il Maxxi ha costruito a partire dagli archivi della sua collezione e i nuovi fondi acquisiti per una riflessione grafica sull'architettura tra appunti e lavori di 21 grandi firme (fino al 6/5). Ad accompagnare il percorso, l'installazione sonora Voce di Architetto_parole di architettura con alcuni maestri degli ultimi 50 anni

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