Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

I have a dream 50 anni dopo, sui luoghi di Martin Luther King e Rosa Louise Parks

MEMPHIS - Il 4 aprile 1968 a Memphis, in Tennessee, veniva assassinato Martin Luther King, il più popolare attivista statunitense e leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani. Per celebrarlo e per commemorare i 155 anni del Proclama di emancipazione che liberava gli schiavi, quello firmato da Abraham Lincoln, è nato US Civil Rights Trail, il cammino che ripercorre in oltre cento tappe e 14 stati, dal Delaware alla Louisiana e dal Kansas alla Virginia, le tappe più importanti della storia dei diritti civili degli Stati Uniti e dei suoi protagonisti.

L’itinerario ha lo scopo di far conoscere la storia americana attraverso i musei, le scuole, le chiese, i palazzi di giustizia e i monumenti più famosi come il National Museum of African American History and Culture e il Lincoln Memorial di Washington, dove Luther King tenne il celebre discorso I have a dream dopo una marcia di protesta per i diritti civili. Lungo il percorso US Civil Rights Trail, inaugurato da poche settimane, si scoprono luoghi storici come la casa natale e il memoriale di Martin Luther King ad Atlanta e il National Civil Rights Museum presso il Lorraine motel di Memphis dove l’attivista fu assassinato; città come Montgomery, dove visse Rosa Louise Parks, figura simbolo del movimento per i diritti civili, famosa per aver rifiutato nel 1955 di cedere il proprio posto su un autobus a un uomo bianco.

Leit motiv del tour è il motto di Martin Luther King “I have a dream”, che accompagna nel viaggio di scoperta da Atlanta, sua città natale, a Memphis, dove trovò la morte. Ovunque lungo il percorso targhe e monumenti inneggiano e celebrano la figura dell’attivista, il suo carisma di pace e umanità, riconosciuto nel 1964 con il premio Nobel. Ad Atlanta, oltre alla casa natale di Auburn avenue, vicino al vecchio quartiere di Sweet Auburn, centro della vita afroamericana dei primi anni del ‘900, si visitano la Ebenezer Baptist Church, la chiesa dove il nonno, il padre e lo stesso King predicarono, e la International Civil Rights Walk of Fame, dove sono impresse le impronte del leader assassinato, di Rosa Parks e di Desmond Tutu, attivista sudafricano che si oppose all’apartheid. Toccante è il National Historic Site, una grande vasca d’acqua che ospita le spoglie di Martin Luther King e di sua moglie accanto a un piccolo giardino con una fiamma perenne che ne onora la memoria.

Lungo la strada si attraversa la cittadina di Tuskegee, dove negli anni Trenta venne realizzato un efferato esperimento sulla popolazione di colore, a cui venne inoculata la sifilide per verificare l’evoluzione della malattia non curata. La città, tuttavia, è ricordata anche per aver ospitato una scuola per afroamericani che divenne, in seguito, l’University of Tuskegee, e per aver formato i primi piloti aeronautici di colore durante la seconda guerra mondiale.

L’itinerario prosegue per Selma, dove nel 1965 si svolsero le storiche marce per la parità nel diritto al voto sotto la guida di Martin Luther King, ottenuta solo dopo il sacrificio di sangue di tanti attivisti. Molto toccante, infatti, è l’Edmund Pettus Bridge, simbolo della lotta per i diritti civili, dove la polizia aprì il fuoco sui manifestanti. Sempre a Selma meritano una visita la Brown Chapel African Methodist Episcopal Church, punto di ritrovo degli attivisti, e il National Voting Rights Museum.

Anche nella città di Montgomery sono molti i luoghi da visitare: il Campidoglio, innanzitutto, davanti al quale protestavano i partecipanti alle marce; la King Memorial Baptist Church & Parsonage, l’unica chiesa in cui Martin Luther King fu stabilmente pastore, e il Rosa Parks Library and Museum, dedicato alla donna simbolo della protesta per i diritti civili.

Da qui a Memphis è un susseguirsi di località e siti ricchi di testimonianze storiche della lotta per l’eguaglianza: Jackson, dove è nata la prima scuola afroamericana del Mississippi oggi trasformata nel museo Smith Robertson e dove venne assassinato l’attivista Medgar Evers, la cui casa ora è un museo; e Money, dove l’efferato omicidio del quattordicenne Emmett Till nel 1955 scatenò il moto di protesta per i diritti civili. A Memphis tre sono le tappe fondamentali: il Lorraine Motel, oggi sede del National Civil Rights Museum; il Manson Temple, chiesa dove Martin Luther King fece l’ultimo sermone e le case discografiche afroamericane della città natale del blues. Qui, in particolare, merita una sosta lo Stax Musem, ex Stax Records, nata nel 1957, dove ci si immerge nell’atmosfera di quegli anni quando la musica rappresentava soprattutto una voce attiva nei movimenti di protesta per i diritti civili.

Per conoscere tutte le tappe del cammino con fotografie e filmati, cliccare il sito: https://civilrightstrail.com

 

Caricamento commenti

Commenta la notizia