Sabato 05 Ottobre 2024

On The Road, Via Emilia fa 2200 con Anas

on the road 2200 anni via emilia - © ANSA
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 REGGIO EMILIA - Oltre duemila anni corrono lungo la via Emilia, voluta nel 187 a.C dal console Marco Emilio Lepido. Li ripercorre la mostra "On the road - Via Emilia 187 a.C", allestita al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia e curata da Italo Rota, Luigi Malnati e Roberto Macellari. Tre sezioni su tre piani seguono il filo della cronologia, fino all'oggi. La prima sezione è un pre-quel: una via Emilia che non esisteva, come non esisteva la pianura Padana che attraversa, un tempo ricoperta dal mare. E infatti ad accogliere i visitatori è il fossile di una grande balena, ritrovato proprio in territorio reggiano. Si prosegue con l'epoca etrusca tra cippi e stele figurate e si arriva al terzo piano, nel cuore dell'età romana con la costruzione della via Aemilia e della città che ne porta il nome. In questa sezione l'esposizione di reperti archeologici non teme di affacciarsi alla contemporaneità: epigrafi e pietre miliari sono mescolate alle indicazioni bianche e blu della segnaletica stradale, a noi famigliare, che ci conduce in un viaggio storico da Piacenza fino a Rimini, lungo la Ss9. La narrazione della vita romana è affidata a display che riproducono celebri spezzoni di "peplum", tipici film in costume ambientati nella Grecia antica o nella civiltà romana, mentre i volti di Orson Welles, Kirk Douglas, Russel Crow, Irene Papas o Patricia Laffan - riportati in stile pop sulle pareti della mostra - danno voce a storie e personaggi veri, ricostruiti attraverso le fonti. Anche l'allestimento degli oltre 400 reperti esposti, dialoga con la contemporaneità: con l'invenzione di sette 'teatrini tematici' - realizzati ad hoc da falegnami reggiani - si può dire addio alla classica teca espositiva. Ogni oggetto è idealmente dove doveva essere all'origine, non in una vetrina anonima: i pezzi di dipinti murari sono nelle pareti riprodotte di una casa in miniatura, così come i cocci di giare e bicchieri sono nel teatrino 'Locanda', insieme alle suppellettili femminili del mestiere più vecchio del mondo, mentre le epigrafi funerarie sono nel teatrino a tema 'Limes', perché è ai limiti della città che venivano create le necropoli. Le arti del Novecento si affiancano in questa mostra all'archeologia, togliendole un po' di quell'aria polverosa e rendendola più intuitiva e famigliare; non solo il cinema ma anche la musica - con numerose citazioni dei cantautori emiliani (Guccini, Dalla, Morandi, Orietta Berti, Cremonini, Vasco Rossi e Raul Casadei) - e la fotografia. Ed è proprio una galleria di immagini dell'archivio Anas che chiude e arricchisce la mostra, con una nuova sezione curata da Emilia Giorgi e Antonio Ottomanelli dedicata alla ss9 ai tempi del boom economico. La nuova galleria fotografica è stata presentata oggi, in occasione del 90 anniversario di Anas, che ha celebrato così una delle sue direttrici storiche.

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