TREVISO - E' stato il gesto di "generosità verso la propria comunità" di un cittadino emigrato e poi rientrato dal Canada a consentire la riapertura al pubblico, oggi, dell'Abazia di Sant'Eustachio, di Nervesa della Battaglia (Treviso), monumento risalente all'XI secolo e pesantemente danneggiato dai bombardamenti della Grande Guerra.
Lo stabile, che si affaccia sul greto del Piave e che nel XVI secolo ha ospitato personaggi come i poeti Pietro Aretino e Gaspara Stampa, oltre che monsignor Giovanni Della Casa (che qui scrisse il "Galateo"), era stato chiuso nel 2013 a causa del suo stato pericolante. Il Comune di Nervesa, perciò, ha pubblicato un bando rivolto a investitori privati perché si accollassero l'onere di progettazione esecutiva, restauro e gestione della struttura. Ad offrirsi è stata la società agricola "Giusti Dal Col", che fa riferimento a Ermenegildo Giusti, la quale ha destinato circa 2 milioni di euro all'operazione oggi conclusa.
"Rientrare di un simile importo non è affatto semplice - ha rilevato il sindaco, Fabio Vettori - e considero perciò l'intervento un dono di Giusti alla propria comunità".
Nella convenzione fra Comune e privato è previsto che il monumento, nel quale sono compresi una sala espositiva con reperti medievali e altri oggetti che rimandano alla storia dell'abazia, sia sottoposto a continue manutenzioni e dotato di personale che assicuri la fruizione pubblica in tutto l'arco dell'anno. Il Comune potrà utilizzare il sito per svolgere propri eventi in cinque giornate nei dodici mesi.
La restituzione al pubblico dell'Abbazia è avvenuta il 12 maggio alla presenza, fra gli altri, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e del soprintendente ai Beni archeologici per il Veneto, Andrea Alberti.
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