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Festival arti visive nel segno di Sciola

 CAGLIARI - Mezzo secolo di murales a San Sperate (Cagliari). Da festeggiare come si deve sotto il segno di Pinuccio Sciola, artista scomparso due anni fa. Parole, ma anche laboratori con residenti e visitatori chiamati a usare le mani per le creazioni artistiche e i piedi per camminare tutto insieme in una festosa parata. Un'occasione anche per fare il punto sul possibile sviluppo turistico-economico-culturale del centro a pochi chilometri da Cagliari. Perché, come ha ricordato la direttrice della Fondazione organizzatrice Maria Sciola prendendo le parole in prestito dal padre Pinuccio, "si può vivere di bellezza".
    Al via dal 25 al 27 maggio la prima edizione di Sant'Arte, festival di arti visive promosso dalla Fondazione Sciola in collaborazione con l'Università di Cagliari e con il contributo di Fondazione di Sardegna e Comune di San Sperate e col patrocinio del Ministero dei beni culturali e dell'Assessorato regionale della Cultura.
    Filo conduttore della tre giorni è il tema "ambiente e storia, arte e racconto". Tanti i laboratori in programma: suoni, pittura, lavorazione di argilla. Tutte con un filo conduttore: la partecipazione delle persone alla creazione artistica.
    "Un momento per noi importante - ha spiegato Tomaso Sciola, figlio di Pinuccio e vicepresidente della Fondazione - c'è un vuoto importante. E si sente. Lo spirito è quello di creare un evento di protagonisti e non di spettatori. Una festa, ma anche un momento di riflessione sull'arte. Un punto di partenza anche turistico: il preludio è stato a settembre, il festival si fa a maggio. A inizio stagione, ma senza confonderci con le tante feste estive". 

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