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A XVI Biennale architettura è di tutti

(ANSA) VENEZIA, 23 MAG - Uno scenografico sipario fatto di enormi cime (le corde che danno il nome all'immenso edificio delle Corderie) introduce alla suggestione di uno spazio per la prima volta da anni. Un immenso, emozionante percorso lungo trecento metri, dove i progetti e le installazioni dei grandi maestri si avvicendano con quelli meno conosciuti, in una galleria di idee, soluzioni ai problemi dell'oggi, dove alla creatività dell'uomo fanno da contrappunto le imponenti colonne dell'edificio dove si costruivano le navi della Repubblica Serenissima. Dal 26 maggio aperta fino al 25 novembre), ecco la XVI Biennale d'Architettura di Venezia, la seconda a guida femminile, curata da Yvonne Farrell e Shelley McNamara, architette di Dublino dello studio Grafton. "Per noi l'architettura è la traduzione di necessità in spazio significativo". Il tema è nel titolo, Freespace, spazio comune e collettivo. Questa attenzione all'uomo e al quotidiano, dice il presidente della Biennale Paolo Baratta, è la particolarità di questa edizione

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