TARANTO - La luce come veicolo di messaggi che prendono forma in uno spazio a metà fra il mare e la terra ferma, tra la mutevolezza del cielo e la severità della fortezza. E' in questo contesto che stasera a Taranto, si darà vita all'esperimento dell'artista statunitense Arthur Duff che il Medimex ospita dal 7 al 10 giugno con l'installazione 'Learning How to See in the Dark', realizzata appositamente per il Castello Aragonese su commissione di 'ConTempo', il progetto di arte contemporanea di Valentina Iacovelli improntato all'interazione tra artisti, patrimonio architettonico e pubblico. Ogni qualvolta la notte calerà, l'oscurità sarà il tappeto sul quale le pareti del Castello e il mare daranno forma alla luce che diventerà protagonista assoluta con il bianco scagliato da tre proiettori laser. Brevi frasi e singole parole, elementi caratteristici delle opere di Duff, saranno visibili al pubblico che sarà coinvolto in una comunicazione diretta. In questo modo il Castello sarà il cuore dell'installazione, un luogo di esplorazione da riconsiderare. Duff, artista americano nato in Germania nel 1973, e oggi residente in Italia, preferisce non parlare di opere ma di un singolo "esperimento continuo". E nell'indicare gli elementi parole e la luce, li definisce "informazione" e "viaggio". Per Duff, infatti, la luce è la possibilità metaforica di un transito, un viaggio nel mondo dell'informazione come uno spazio fisico potenzialmente infinito e materiale dinamico.
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