Giovedì 26 Dicembre 2024

Dalla bici all’asino, 5 proposte di turismo slow

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VENEZIA - Pedalare, fare trekking, viaggiare sui treni panoramici o a bordo di imbarcazioni fluviali permette di apprezzare meglio il territorio, i borghi, gli scorci e i monumenti che si incrociano durante il percorso, curva dopo curva, chilometro dopo chilometro. Il viaggio “lento” è un modo tranquillo e riflessivo di fare turismo: richiede più tempo e mezzi di trasporto più lenti ma ugualmente comodi; promuove la qualità, valorizza il territorio e la cultura locale e favorisce la scoperta di luoghi spesso lontano dai soliti itinerari del turismo “mordi e fuggi”. Lo slow travel si sta diffondendo in ogni settore con proposte e destinazioni sempre nuove, agenzie di viaggio specializzate e associazioni personalizzate. I viaggi a piedi o comunque con mezzi che permettono di godere appieno del paesaggio si stanno diffondendo al punto che il 2019 è stato proclamato “anno nazionale del turismo lento”. Un importante contributo alla promozione di questo modo rilassato di viaggiare è dato dalla riqualificazione delle linee ferroviarie dismesse e di numerosi immobili pubblici inutilizzati - ville, masserie, edifici rurali e cascine - trasformati in strutture ricettive.

La lentezza, dunque, è un valore, uno stile di vita da riscoprire, come dimostra anche il festival che la Reggia di Colorno, in provincia di Parma, organizza dal 15 al 17 giugno con eventi, concerti, dibattiti, stand gastronomici, laboratori, spettacoli, arte di strada e un persino con un premio letterario. Ecco 5 proposte di turismo slow in Italia con mezzi di trasporto diversi, rigorosamente lenti.

La Laguna di Venezia a bordo di un houseboat - Si estende per circa 100 chilometri la Laguna di Venezia, caratterizzata da canali, zone paludose e 11 isole; un’enorme e affascinante area naturale, patrimonio mondiale dell’Unesco, poco conosciuta proprio perché a ridosso di Venezia, città che attrae la maggior parte dei turisti. L’houseboat è il mezzo ideale per scoprire l’immensa laguna: l’imbarcazione fluviale è comoda, facile da guidare perché non richiede patente né una particolare esperienza, e regala un modo inedito e rilassato di scoprire il territorio lagunare. Con l’imbarcazione si salpa da Casale sul Sile e si naviga verso il borgo di Casier, dove ci si può fermare per la notte. La navigazione prosegue attraverso il parco del fiume Sile, una lussureggiante vegetazione impreziosita da eleganti ville con giardino. Superata la conca di Portegrandi, si entra nella Laguna di Venezia tra canneti e distese d’acqua fino all’isola di Burano, da visitare per le sue abitazioni colorate lungo le strette calli, per il museo del merletto o semplicemente per fare shopping. Dopo una notte ormeggiati, si attraversa il canale fino a Torcello, deliziosa isola famosa per i mosaici bizantini dorati della basilica di santa Maria Assunta. Da qui si naviga per un’ora fino a Venezia, costeggiando due isole da non mancare: l’affascinante san Francesco del Deserto, che incanta con il suo monastero francescano, e sant’Erasmo, detta l’orto di Venezia, da visitare al tramonto. La navigazione prosegue per Vignole, il Lido di Venezia e Murano. Anche l’ultimo tratto verso Chioggia è affascinante: si costeggiano le piccole isole di san Servolo, santa Maria delle Grazie, san Clemente e santo Spirito. Una lingua di terra che divide la laguna dal mare permette di ormeggiare per recarsi a Malamocco e Pellestrina, oppure si naviga fino a Chioggia, proprio nel centro della città, per visitare “la piccola Venezia” e Sottomarina, la località balneare più famosa. Al ritorno l’itinerario verso nord permette di visitare borghi e isole diversi da quelli dell’andata. Per una settimana si spendono per un’imbarcazione da 2mila a 4mila euro a seconda del periodo, del tipo di barca scelta e del numero di cabine.

Informazioni e prenotazioni: www.houseboat.it

 

A piedi lungo l’entroterra ligure

Di fronte al mare della Liguria si apre un paesaggio inatteso e sorprendente, fatto di montagne, boschi, rocce e gruppi di case arroccate sui pendii erbosi, delimitati da sentieri, antiche strade romane e mulattiere che è possibile percorrere a piedi. La rete di percorsi, che collega i borghi ai monti e al mare, è particolarmente ricca; tra questi il “sentiero Liguria” (www.sentieroliguria.com) è tra i più affascinanti, servito da trasporti locali, strutture ricettive e ristoranti. L’itinerario, che misura circa 600 chilometri e si articola in 29 tappe e alcune varianti, collega Luni, borgo di La Spezia, a Grimaldi, frazione di Ventimiglia tra boschi di lecci, uliveti, vigneti, muretti a secco, scogliere a picco sul mare, giardini, monumenti di interesse artistico-culturale e borghi medievali. Tra questi due sono particolarmente affascinanti: Perinaldo e Dolceacqua, che si trovano sull’ultima variante del percorso verso Ventimiglia. Perinaldo è un borgo suggestivo e affascinante che si appoggia sulla cresta di una collina tra ginestre e coltivazioni di mimose e carciofi, grazie ai quali è diventato un presidio di Slow Food. Ha dato i natali a Gian Domenico Cassini, primo astronomo alla corte del Re Sole: affreschi sulla sua vita decorano le stradine in pietra del paese, che ospita un osservatorio astronomico aperto ai visitatori. Il sentiero della Val Nervia scende a Dolceacqua, delizioso borgo dominato dai resti dell’imponente castello dei Doria. Case arroccate, stradine acciottolate e un ponte di pietra sono state immortalate in alcuni quadri dell’impressionista Claude Monet, che amava molto questa zona della Liguria.

 

A bordo dei treni storici in Sicilia e in Campania

Per valorizzare e incentivare il turismo slow una legge ha permesso di recuperare 18 linee ferroviarie dismesse che consentono ai treni a vapore di tornare a sbuffare e a far scoprire paesaggi e territori spesso poco battuti dal turismo di massa. Oltre a sperimentare tratte storiche e suggestive c’è anche la possibilità di partecipare a manifestazioni e a eventi interessanti, come quello che offre la linea ferroviaria da Siracusa a Ragusa a bordo del treno “a tutto volume”. Il prossimo 17 giugno, in occasione del festival dei libri di Siracusa, parte dalla stazione della bellissima città della Val di Noto un treno storico con carrozze degli anni Trenta. All’arrivo alla stazione di Ragusa è previsto il trasferimento nel centro storico e, dopo il pranzo, la visita alla città con una guida. Dalle 18.30 alle 21 è possibile assistere agli incontri del Festival, dove verranno offerti un libro e piccole degustazioni. I biglietti di andata e ritorno partono da 10 euro. Un’altra linea interessante è l’Archeotreno Campania che una volta al mese viaggia da Napoli fino ai parchi archeologici di Pompei e Paestum, patrimonio Unesco. Si parte a bordo di una storica locomotiva con carrozze anni Trenta, che si fermano a Pietrarsa san Giorgio a Cremano e arrivano a Pompei e a Paestum per visitare i Parchi. Le date del servizio sono: il 24 giugno, il 22 luglio, il 26 agosto, il 23 settembre, il 28 ottobre, il 25 novembre e il 23 dicembre. Anche in questo caso le tariffe partono da 10 euro a persona. Sempre da Napoli parte il Reggia Express, treno storico che una volta al mese arriva alla Reggia di Caserta: si parte dalla stazione di Napoli su carrozze anni Trenta e Cinquanta e si viaggia fino al viale d’ingresso del sito monumentale per la visita della Reggia, patrimonio Unesco. I biglietti – 8 euro a persona e 4 per i ragazzi - comprendono il viaggio di andata e ritorno e sconti per l’entrata alla Reggia e al Parco. Le prossime date sono: l’8 luglio, il 12 agosto, il 9 settembre, il 14 ottobre, l’11 novembre e il 9 dicembre. Informazioni: www.fondazionefs.it

 

A dorso d’asino in Sardegna

La nuova frontiera del turismo slow in Sardegna si chiama trekking someggiato, escursionismo a dorso d’asino. I docili animali permettono di scoprire lentamente e in tutta tranquillità il territorio con escursioni e passeggiate giornaliere per adulti e bambini, generalmente a partire dai 6 anni. Ci si addentra lungo mulattiere, cammini di transumanza e sentieri sterrati che si inoltrano in una natura incontaminata fatta di rocce, scarpate, pascoli e scogliere con viste mozzafiato sulla costa. Sono sempre più numerose le associazioni specializzate in trekking con gli asinelli; in particolare a Supramonte, nella parte centro-orientale della’isola, caratterizzata da rilievi calcarici, macchia mediterranea, insediamenti nuragici, tombe dei giganti, grotte e scogliere che si affacciano su una delle coste più belle al mondo, da Dorgàli a Baunèi. E’ la provincia dell’Ogliastra e offre spettacolari itinerari e passeggiate di alcune ore a dorso di asinello con una guida esperta che illustra le bellezze naturali e archeologiche che si incontrano nel cammino. Per maggiori informazioni sul trekking someggiato: www.visitbaunei.it e www.agriturismodorgali.com

 

In Puglia su due ruote

Il cicloturismo è l’espressione più popolare e diffusa di turismo lento. Le ciclabili sono presenti su tutto il territorio, così come le strutture legate a chi ama viaggiare pedalando. Il motore di ricerca “Albergabici” (www.albergabici.it) permette di individuare facilmente, regione per regione, le strutture ricettive - hotel, agriturismi, B&B, pensioni, campeggi, rifugi montani, ostelli o residence - che garantiscono a chi viaggia sulle due ruote accoglienza e servizi utili come le riparazioni e la vendita di abbigliamento, mappe e guide. Il sito “Bicitalia” (www.bicitalia.org) permette di scoprire le ciclovie più suggestive e i tanti percorsi, diffusi in tutta la Penisola. Tra questi vi segnaliamo la ciclovia dei Borboni che collega Bari a Castel del Monte in 67 chilometri su strade secondarie asfaltate con poco traffico locale. Si pedala nella storia e nell’arte alla scoperta di chiese, castelli, masserie, trulli, muretti a secco e grotte rupestri. L’itinerario parte dalla zona a traffico limitato della muraglia di Bari, dove merita una visita la basilica di san Nicola, fino alla stazione da dove si pedala in direzione sud fino a incrociare la nuova pista ciclabile di viale Unità d’Italia. Si prosegue per qualche chilometro su una strada un po’ trafficata fino al santuario Madonna della Grotta, visitabile con una piccola deviazione a destra, seguendo il sentiero che è una lama carsica, un solco eroso dalle acque. Superato Modugno, si arriva all’antico casale di Balsignano e, su un pianoro affacciato sulla Lama Lamasinata, si visita il più antico villaggio neolitico della Bassa Murgia. Abbandonata la strada provinciale per Bitritto, si pedala per una stradina poco frequentata che attraversa un fitto uliveto e sale dolcemente fino a Bitetto, famoso per la cupola maiolicata della sua cattedrale. Quattro chilometri più avanti una salita porta al Palo del Colle, superato il quale si scende verso Palombaio, dove una strada corre parallela alla provinciale in campagna tra dolci colline ricoperte di ulivi e vigne. Da qui si entra nel parco nazionale dell’Alta Murgia, un territorio affascinante e aspro con tratti in salita sotto al sole; ecco perché è bene fare una sosta a Ruvo di Puglia, famoso nell’antichità come il maggior centro di produzione di ceramiche, prima di arrivare, in cima a un colle, a Castel del Monte. Informazioni: www.viaggiareinpuglia.it

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