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Cinema: da Verdone a Greenaway all'Ischia Film Festival

di Daniela Giammusso

ROMA - Il premio Oscar Gabriele Salvatores; Gabriele Muccino, che torna sull'isola a un anno dal set di A Casa tutti bene; Carlo Verdone, che festeggia i 40 anni dall'esordio tv in Non-Stop; e Peter Greenaway, con l'anteprima di The Greenaway Alphabet diretto da sua moglie Saskia Boddeke. Dopo il focus sugli attori dello scorso anno, è con un poker d'assi della regia, tutti premiati, che parte l'Ischia Film Festival 2018, XVI edizione dell'International Film Location Festival diretto da Michelangelo Messina e Boris Sollazzo, dal 30 giugno al 7 luglio nel Castello Aragonese dell'isola campana, per 8 notti trasformato in Cittadella del cinema.

Un'edizione dai numeri record, raccontano i direttori, con 113 opere, 33 anteprime (tra gli altri, Gringo con Charlize Theron e la folle commedia Io, Dio e Bin Laden con Nicolas Cage, cui si aggiunge una serata speciale con le otto rapinatrici di Ocean's 8), 78 incontri e 30 paesi presenti, dal Nepal al Burkina Fasu, più il meglio del cinema italiano dell'ultimo anno nella sezione Best of, con premio assegnato dal pubblico.

"Raccontare cinema e territorio - dice Messina - vuol dire anche raccontare l'altrui luogo". "Credo che solo 3-4 festival in Italia presentino un programma a tre cifre - prosegue Sollazzo - Il tentativo è costruire un luogo della memoria dove ci sia passato e futuro". Mai come quest'anno, in assenza degli Azzurri ai Mondiali, il festival racconta lo sport sullo schermo, dal 1968 in 5 città con Federico Buffa al documentario sul campionissimo Georgetown Best, il pugilato di Sambà e Je so' pazzo. E se, su 10 titoli del Concorso Internazionale, ben tre parlano italiano (Il cratere di Luca Bellino e Silvia Luzi; L'età imperfetta di Ulisse Lendaro; Hotel Gagarin di Simone Spada), colpisce la crescita di quella sezione, paradossalmente, dedicata alla Location negata. È nata, spiega Sollazzo, "per raccontare quei luoghi non accessibili come il Nepal o l'Ilva, dove a sparire è la possibilità di lavorare". Si va dal corpo "negato" del Peggie di Rosario Capozzolo alla dignità tolta nei campi della Puglia per La giornata di Pippo Mezzapesa, fino alla patria del rifugiato afgano di Revenir di David Fedele e Kumut Imesh. "Se qualcuno avesse fatto un film sull'Aquarius - prosegue Sollazzo - l'avremmo preso: un non luogo che rappresenta tutte le contraddizioni del nostro mondo. Nel nostro piccolo cerchiamo di fare un discorso politico, nel senso che con la cultura possiamo aprire nuovi orizzonti a chi non vede o non conosce".

In programma, anche il premio ai 70 anni di carriera di Carlo Delle Piane, Under the Sky che dalla serialità ora si concentra sui prodotti cinematografici di Sky Sport e Sky Arte, il Concorso Doc, la sezione Bper Banca per scenari campani che diventa competitiva e la mostra sul Cinema surreale al Carcere Borbonico. (ANSA).

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